Lavoro, mai più di domenica
Negozi aperti nelle feste: la polemica continua. Iniziativa della Confesercenti. La posizione della Chiesa. «Rischio salute, famiglia e amici»: parla chi è costretto a lavorare.
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Uno stop all’apertura domenicale dei negozi. Lo hanno chiesto Confesercenti e Conferenza Episcopale Italiana, lanciando la campagna “Libera la domenica”, per chiedere l’abolizione dell’apertura degli esercizi commerciali introdotta dal decreto ‘Salva-Italia’ meno di un anno fa. Domenica 25 novembre si darà il via, sui sagrati delle chiese italiane, alla raccolta di firme da inviare in Parlamento. Le domeniche aperte, denuncia Marco Venturi, presidente di Confesercenti, non hanno incentivato i consumi, inoltre hanno favorito la grande distribuzione penalizzando gli esercizi piccoli e medi. In questo modo, denuncia mons. Giancarlo Bregantini, presidente della Commissione Cei per i problemi sociali e il lavoro, un’intera dimensione antropologica e sociale viene ad essere compromessa. Francesca Sabatinelli di Radio Vaticana lo ha intervistato
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Presentata la campagna di raccolta firme per la proposta di legge di iniziativa popolare relativa alle aperture domenicali dei negozi. Il vescovo Bregantini: «Mettere al centro la persona e la famiglia»
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«Ogni festa nasce dalla concorrenza di due fattori: un evento importante da vivere e il bisogno di ritrovarsi per celebrarlo gioiosamente insieme. Tale è anche la domenica del cristiano». L’evento, così decisivo «da meritare di essere commemorato e celebrato ogni settimana», è la Risurrezione. Che, «per sua natura, e per espressa volontà di Cristo», non può «che essere vissuto comunitariamente».
Poggia su questo pilastro introduttivo la nota della Conferenza episcopale italiana, Il Giorno del Signore, datata 15 luglio 1984. Si tratta di uno dei documenti più interessanti del corposo magistero Cei dedicato al tema "Custodire la domenica"
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“Giorno del Signore” e “signore dei giorni” (come lo definisce un sermone del secolo V), la domenica è il giorno in cui la Chiesa, per una tradizione che “trae origine dallo stesso giorno della risurrezione” (Sacrosanctum Concilium 106) celebra attraverso i secoli il mistero pasquale di Cristo, sorgente e causa di salvezza per l'uomo. (Nota Pastorale CEI 1984)
Troppo spesso la "Messa della Domenica" è l'unico modo per celebrare il Giorno del Signore. Per questo la si celebra in tutti gli orari possibili, dal mattino presto alla sera tardi: facciamo in modo che 'soddisfino il precetto'. E' vero che il Giorno del Signore trova nellaCelebrazione Eucaristica il suo apice, ma dobbiamo aiutare tutti a comprendere che non si esaurisce in essa.
La sezione vuole riprendere e rilanciare questa preoccupazione pastorale.
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Non ha dubbi Giancarlo Bregantini. L’arcivescovo di Campobasso-Boiano – che presiede la Commissione Cei per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia e la pace – sostiene con la consueta passione la battaglia per impedire che anche la domenica finisca nell’elenco delle festività scippate alle famiglie.
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