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mercoledì 14 novembre 2012

"Libertà e lavoro" di Giovanni Mazzillo


Libertà e lavoro

di Giovanni Mazzillo (Teologo)


Il lavoro è al centro della creazione e mezzo insopprimibile della partecipazione umana alla vita del creato. Lavoro e libertà sono intrinsecamente legati tra loro. Per mezzo della verità.

L come libertà e come lavoro. Non fraintendetemi. La frase “Arbeit macht frei”, cioè il lavoro rende liberi, è normalmente associata ai sinistri campi di concentramento nazisti, in particolar modo ad Auschwitz, sul cui cancello campeggia ancora in ferro battuto. Sembra che a voler collocare lì quell’insegna sia stato il maggiore Rudolph Höss, comandante del campo. Contrariamente a quel che appare, non era stata intesa come una beffa o una sorta di dichiarazione di condanna definitiva e inappellabile, come l’altrettanto celebre cartello dell’inferno dantesco. Nel misticismo delirante e mistificante del suo ideatore nazionalsocialista, doveva suonare come una sorta di “massima eterna” sugli effetti benefici di un sacrificarsi in maniera illimitata, che alla fine avrebbe arrecato un’intima libertà spirituale. E tuttavia di fronte a quel che lì succedeva e sarebbe successo, persino l’insegna dantesca sembra riduttiva: “Per me si va nella città dolente, per me si va nell’eterno dolore, per me si va tra la perduta gente…. Lasciate ogni speranza voi ch’entrate” (Inferno, canto III). 
Non ci sono dubbi che quel campo sia stato un concentrato di inferno su questa nostra terra e che, se non si possono pensare esempi storici più orrendi e perversamente lesivi della libertà, Auschwitz, Dachau e gli altri luoghi simili sono certamente quelli nei quali l’aberrazione e la disumanità hanno toccato il fondo. 
Ripartiamo, tuttavia, dall’assunto che congiunge libertà e lavoro, per indicare ciò che ne sostiene, positivamente, la plausibilità, e che è la chiave non tanto del discorso, ma della realtà di ciò che si vuole affermare. Il punto di avvio può essere un’altra frase, che probabilmente è stata l’associazione di partenza, distorta e piegata ai propri interessi propagandistici e pseudo-mistici del nazismo, alla stessa stregua del motto Gott mit uns (Dio è con noi), utilizzato in maniera blasfema sulle uniformi delle famigerate SS. Sì, davvero mancanza di verità, anzi stravolgimento totale della verità! 
La frase da cui muovere è allora: “La verità vi farà liberi” e la troviamo pronunciata da Gesù nel Vangelo di Giovanni (Gv 8,32). La verità. Appunto ciò che mancava e che manca in ogni sistema oppressivo, che nel suo delirio di onnipotenza, crede di piegarla al proprio arbitrio, come fa degli esseri umani.

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