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venerdì 6 aprile 2012

"Il grido del Figlio abbandonato…" e la strage nel mediterraneo

Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato? (Sal 22,1). Questo grido che raccoglie le ultime forze del Cristo ormai esausto sulla Croce attraversa il cosmo e penetra nei cieli, ma sembra lasciare insensibile il cuore di Dio.
In esso è tutta l’umanità a gridare come un bambino impaurito che, piangendo, chiama la mamma. Proprio come ogni uomo che, morendo, invoca d’istinto la madre quasi per rifugiarsi al sicuro nel suo grembo, Gesù sulla Croce anela a rientrare nel seno del Padre da cui è uscito per venire nel mondo. Egli in tutta la sua esistenza terrena ha tenuto lo sguardo rivolto al suo Abbà, papà amato, e anche adesso lo invoca come Figlio che si è sentito amato e prediletto, ma proprio nell’ora decisiva della sua missione non lo sente più vicino.
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Il Mediterraneo ci obbliga a riflettere
don Virginio Colmegna


" 72 persone sono state lasciate alla deriva nel Mediterraneo senza che nessuno le soccorresse fino a che 62 di loro, tra cui donne e bambini, sono morte di fame e sete. L’ho letto sulle pagine del blog della portavoce dell’Unhcr in Italia, Laura Boldrini. È un fatto che deve scuotere le nostre coscienze: non possiamo abituarci ad archiviare episodi come questo come incidenti di percorso necessari nella via verso lo sviluppo o costi da pagare per la nostra sicurezza. ... Ripensavo a tutto ciò mentre ero in ginocchio ai piedi del Crocifisso nella cappella della Casa della carità. E, cercando una preghiera di intercessione adeguata, ho capito che questo dramma era ormai entrato nel mio modo di vivere il Triduo Pasquale che sta per cominciare.
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