"7 km da Gerusalemme"
film che si ispira
all’incontro dei discepoli di Emmaus con il Signore,
trasponendo la vicenda ai nostri giorni
Tratto dall’omonimo romanzo di Pino Farinotti, il film del 2007 diretto dal regista Claudio Malaponti si ispira all’incontro dei discepoli di Emmaus con il Signore, trasponendo la vicenda ai nostri giorni (l’Emmaus del Vangelo è indicato come un luogo a sette miglia da Gerusalemme e non a sette km come nel film)
Questo film non è un racconto sulla vita di Gesù, ma una riflessione sulla comunicazione tra Dio e la superficiale esistenza dell’uomo moderno. Nel film, il Gesù incontrato non dice di sé e non offre risposte esplicite alle interrogazioni del viandante. È un compagno di viaggio discreto e silenzioso, che lascia l’interlocutore libero di parlare della realtà e delle persone significative della sua esistenza.
È la storia di Alessandro Forte, pubblicitario 43enne il quale, in piena crisi esistenziale, si trova quasi per caso a partire per la Città Santa. Tra la sabbia e le colline del brullo deserto, sulla strada verso Gerusalemme incontra un uomo scambiato per un bizzarro artista di strada, che dice di chiamarsi Gesù. Dopo l’iniziale sconcerto, tra i due nasce un intenso legame fatto di interrogativi e confronti, causa di un forte cambiamento nell’esistenza di Alessandro.
Mentre passano sullo schermo i flashback della sua vita si colgono, come in una rappresentazione figurativa, la crescita spirituale del protagonista unitamente agli illusori miraggi del mondo moderno. Dal punto di vista cinematografico sono di grande richiamo gesti come la frazione del pane e i momenti in cui Gesù appare e scompare, ma anche il moderno Messia che beve Coca Cola e in macchina si allaccia la cintura di sicurezza. Una sorta di parabola moderna le cui immagini richiamano alla mente le illustrazioni religiose dei vecchi libri che tanto ci hanno incantati da piccoli.
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