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martedì 10 aprile 2012

Il giorno della vittoria dell'amore di Enzo Bianchi

IGOR MITORAJ, Cristo Risorto

Il giorno della vittoria dell'amore

di Enzo Bianchi
 
"In questi giorni di Pasqua emerge con forza la singolarità del cristianesimo tra tutte le religioni, ma emerge con forza anche ciò che nella fede cristiana appare uno “scandalo” e una “follia” per gli uomini religiosi e per quelli che si ritengono autosufficienti nel loro pensare. Va riconosciuto: le altre feste cristiane, con la loro aura poetica, sono vissute più o meno da tutti, ma la Pasqua appare una memoria e una festa irriducibile alla mentalità e al sentire comune.
Che cosa rivivono i cristiani? Innanzitutto leggono e rileggono una storia di passione e di morte. Quella di Gesù di Nazaret, un uomo che – ci dicono quelli che sono stati coinvolti nella sua vita, che hanno vissuto e mangiato con lui – passava per le città e i villaggi della terra di Israele facendo il bene, curando, guarendo, consolando tutti quelli che incontrava. Gesù parlava anche di un Dio che appariva “altro” per gli uomini religiosi del suo tempo, rendeva “vangelo”, buona notizia, quel Dio al quale gli uomini avevano finito per dare immagini perverse proiettandovi i loro desideri mondani. Egli annunciava un Dio il cui amore non deve essere mai meritato, un Dio che ci ama sempre e gratuitamente, un Dio che non castiga ma perdona quelli che cadono nel male, un Dio che chiede riconciliazione e amore reciproco tra gli uomini, un Dio che vuole riconoscimento e culto come mezzi in vista dell’amore, perché egli stesso è amore. ... (Enzo Bianchi)
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