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giovedì 15 settembre 2011

"A TESTA ALTA Don Giuseppe Puglisi: storia di un eroe solitario" di Bianca Stancanelli

«Era un uomo buono solo disarmato. In quattro andarono a sparargli. Lo spiarono, lo seguirono, lo raggiunsero sul portone di casa. In silenzio gli andarono alle spalle. Lo fermarono. E per fermarlo lo chiamarono padre, perché era un sacerdote».

Leggi la scheda del libro A TESTA ALTA Don Giuseppe Puglisi: storia di un eroe solitario

"Qué importa nuestra codardía si hay en la tierra un solo hombre valiente...": questa è l’epigrafe, tratta da Jorge Luis Borges, che Bianca Stancanelli ha scelto per il suo bellissimo libro A testa alta. Don Giuseppe Puglisi: storia di un eroe solitario, nel quale racconta la storia di Padre Pino Puglisi, prete-coraggio che cercò tenacemente agli inizi degli anni 1990, insieme ad uno sparuto numero di "amici", di far conoscere e provare alla gente del rione Brancaccio, alle porte di Palermo, cosa potesse voler dire vivere nel rispetto delle regole e delle libertà di ogni essere umano. Rimase solo in questa sua battaglia, e fu ucciso. Non possono qui non tornarci ancora una volta alla mente, purtroppo, le terribili parole di Giovanni Falcone: "Si muore perché si è soli… Si muore spesso perché non si dispone delle necessarie alleanze, perché si è privi di sostegno. In Sicilia la mafia colpisce i servitori dello Stato che lo Stato non è riuscito a proteggere".
Fin dalle prime pagine dell’appassionante e coinvolgente libro della Stancanelli, il lettore si rende conto di trovarsi di fronte veramente ad una persona non comune, un uomo di fede, solo, che chiarì subito con fermezza al gruppo di giovani che gli erano vicini e che gli chiedevano di essere un prete di sinistra, di fare politica come il suo predecessore, che lui non voleva avere nulla a che fare con la politica...