Dice don Gino Rigoldi che un cristiano deve essere strabico, con un occhio rivolto a Gesù e l'altro alle persone, alle condizioni dell'uomo di oggi». E va da sé che per un prete che ogni mattina legge il Vangelo e poi (come se il libro sacro fosse una sostanziosa colazione) si tuffa con energia ed entusiasmo sul marciapiede, cioè nei problemi dei carcerati, dei tossicodipendenti, degli immigrati, dei bambini negli orfanotrofi, la raccomandazione è rivolta non solo ai fedeli, ma anche e soprattutto ai suoi colleghi di Chiesa.
Superati i settant'anni e dopo una vita di militanza nella vita vera della gente, don Gino, cappellano da 40 anni nel carcere minorile Beccaria di Milano e fondatore di «comunità nuova», ha voluto riunire in un libro dal titolo emblematico Io, cristiano come voi (cioè con tutte le risorse, i difetti e i dubbi) le sue opinioni sulle cose che non vanno nel modo in cui si mettono in atto i principi della fede e del vivere civile.
Superati i settant'anni e dopo una vita di militanza nella vita vera della gente, don Gino, cappellano da 40 anni nel carcere minorile Beccaria di Milano e fondatore di «comunità nuova», ha voluto riunire in un libro dal titolo emblematico Io, cristiano come voi (cioè con tutte le risorse, i difetti e i dubbi) le sue opinioni sulle cose che non vanno nel modo in cui si mettono in atto i principi della fede e del vivere civile.
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Un libro per chi cerca nuove motivazioni più che ricette e non ha timore di porsi interrogativi forti in ordine alla sua scelta di vita e di fede.