Nel corso del tempo, la Chiesa «si è umanamente adattata ai compromessi umani» e invece dovremmo imparare ad «ascoltare le sollecitazioni che lo Spirito non fa mancare» e «compiere gesti concreti e significativi di distacco dai beni materiali e di testimonianza dello spirito di povertà vissuto e richiesto da Gesù per chi vuol essere suo discepolo». È la riflessione di mons. Luigi Bettazzi, vescovo emerito di Ivrea e già presidente di Pax Christi, intervistato da Adista sulla questione dei patrimoni e dei beni ecclesiastici: dall’otto per mille all’Ici, dagli immobili ai cappellani militari, un colloquio “a tutto campo” in cui Bettazzi invita la Chiesa a riscoprire il sogno del Concilio della «Chiesa dei poveri». (luca kocci)
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