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martedì 22 luglio 2025

Vito Mancuso ESSERE PREGHIERA

Vito Mancuso
ESSERE PREGHIERA


«Il vertice della preghiera è la preghiera come vita, come essere, come comunione totale: la preghiera non è più un momento ma è l’interezza dell’esistenza. È evidente che qui si tocca il vertice; se questo avviene la preghiera supera la scissione tra vita e dimensione spirituale, in quanto fa della vita concreta con tutto quello che si fa una lode a Dio, una partecipazione all’Assoluto. Chi raggiunge veramente questa dimensione mette in atto quello che dice il NT quando ordina di “pregare incessantemente”.
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Io penso che il Signore da noi voglia questo: se lui ci ha creati, e ci ha creati come esseri umani, noi dobbiamo vivere in pienezza la nostra umanità. Pregare incessantemente non può voler dire non chiudere mai la bocca, o non far riposare mai la mente. Significa piuttosto trasformare il proprio corpo in un tempio. Come? Ospitando solo il bene e la giustizia. Significa trasformare la propria anima in musica sacra. Come? Volendo solo il bene e la giustizia.
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La preghiera, in questa prospettiva, è incessante, non cessa mai, perché giunge a coincidere con la vita, nel senso che ogni azione e ogni pensiero sono rapportati all’Assoluto, e la preghiera questo è, rapporto con l’Assoluto. Chi vive in questa dimensione suprema della vita spirituale non abbandona i momenti precedenti e gerarchicamente inferiori della vita di preghiera (formule, preghiera comunitaria, ecc..), tanto meno li valuta con disprezzo. Li vive però in modo completamente diverso, perché sa che Dio non abita al di fuori di lui, ma è dentro di lui».
(fonte: Bacheca facebook dell'autore)