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mercoledì 2 luglio 2025

Papa Leone XIV: far morire di fame la gente scandalo e "modo economico" per fare la guerra

Papa Leone XIV: 
far morire di fame la gente scandalo 
e "modo economico" per fare la guerra

Salvatore Cernuzio – Città del Vaticano 
Messaggio ai partecipanti alla 44.ma Sessione della Conferenza FAO. Leone XIV stigmatizza il fatto che tante persone soccombono al flagello della fame e "mentre i civili si indeboliscono a causa della povertà, i leader politici prosperano grazie alla corruzione". Dal Pontefice la denuncia contro le risorse finanziarie e tecnologie innovative "distolte dall'obiettivo di sradicare la povertà e la fame nel mondo" e usate invece "per la produzione e il commercio di armi”




La fame, scandalo per il mondo, usata iniquamente oggi come arma di guerra e “modo molto economico” per portare avanti le guerre stesse. Tanto è enorme il dramma della gente uccisa mentre è in coda per il cibo, della malnutrizione per bambini, neonati e le loro madri, della corruzione che prolifera sulla debolezza dei popoli, del commercio di armi che distoglie le risorse finanziarie e tecnologiche dall'obiettivo di sradicare la povertè, tanto si eleva forte la voce di Papa Leone XIV. Il Pontefice invia un messaggio in spagnolo alla FAO (il suo primo messaggio), l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura che quest’anno celebra l’ottantesimo anniversario della fondazione e che dal 28 giugno al 4 luglio è impegnata nella 44.ma sessione della Conferenza, il suo supremo organo di governo. Rivolgendosi al direttore generale, Qu Dongyu, e a tutti i partecipanti, Papa Leone stigmatizza nel documento - firmato oggi in Vaticano - questo nuovo fronte dei conflitti, la morte per fame, denunciando gli attacchi di gruppi civili armati che incendiano terre, rubano bestiame e bloccano gli aiuti così da “controllare intere popolazioni indifese” oppure gli assalti militari contro reti di approvvigionamento idrico e vie di comunicazione.

Ciò fa sì che ingenti quantità di persone soccombano al flagello dell’inedia e periscano, con l’aggravante che, mentre i civili deperiscono per la miseria, i vertiti politici s’ingrassano con la corruzione e l’impunità

LEGGI QUI IL TESTO INTEGRALE IN SPAGNOLO DEL MESSAGGIO DI PAPA LEONE XIV


Risorse finanziarie e tecnologiche usate per le armi
Non dimentica, Papa Leone, di puntare il dito contro il fatto che, in quest'epoca in cui si assiste alla "polarizzazione delle relazioni internazionali" a causa di crisi e di conflitti, “risorse finanziarie e tecnologie innovative vengono deviate dall’obiettivo di sradicare la povertà e la fame nel mondo per destinarle invece alla produzione e al commercio di armi”. In questo modo, si alimentano" ideologie discutibili" e "si assiste al raffreddarsi delle relazioni umane", evidenzia il Papa; tutto ciò "svilisce la comunione e allontana la fraternità e l'amicizia sociale".

Che diventiamo artigiani di pace, lavorando in tal senso per il bene comune, non è mai stato così improrogabile come ora, poiché favorisce tutti e non solo pochi, tra l’altro sempre gli stessi. Per garantire la pace e lo sviluppo, inteso come miglioramento delle condizioni di vita delle popolazioni che soffrono la fame, la guerra e la povertà, sono necessarie azioni concrete, radicate in approcci seri e lungimiranti

Incoraggiamento della Chiesa a porre fine allo scandalo della fame

In quest'ottica Leone XIV incoraggia il lavoro che la FAO svolge quotidianamente per "cercare risposte adeguate al problema dell'insicurezza alimentare e della malnutrizione, che continua a rappresentare una delle maggiori sfide del nostro tempo". "La Chiesa incoraggia tutte le iniziative volte a porre fine allo scandalo della fame nel mondo", afferma, facendo riferimento al Vangelo della moltiplicazione dei pani e dei pesci con il quale Cristo, sottolinea il Papa, ha mostrato che "la chiave per sconfiggere la fame sta più nel condividere che nell’accumulare avidamente".

Questo è qualcosa che oggi abbiamo forse dimenticato perché, sebbene siano stati compiuti passi importanti, la sicurezza alimentare mondiale continua a peggiorare, il che rende sempre più improbabile il conseguimento dell’obiettivo “Fame zero” dell’agenza 2030. Ciò significa che siamo lontani dal compiere il mandato che diede origine a questa istituzione intergovernativa nel 1945

La fame come arma di guerra
Oggi, infatti, osserva il Vescovo di Roma, "ci sono persone che soffrono crudelmente e desiderano ardentemente che i loro numerosi bisogni siano soddisfatti". E "sappiamo bene che da sole non possono soddisfarli". A rendere "ancora più triste e vergognosa" la tragedia costante della fame e della malnutrizione diffuse in molti Paesi, è il rendersi conto che, "sebbene la terra sia in grado di produrre cibo a sufficienza per tutti gli esseri umani, e nonostante gli impegni internazionali per la sicurezza alimentare, è deplorevole che così tanti poveri del mondo continuino a non avere il pane quotidiano", denuncia Papa Leone XIV. In più, in quest'epoca di conflitti, si assiste "desolati" all'"uso iniquo della fame come arma di guerra".

Far morire di fame la popolazione è un modo molto economico di fare la guerra. Per questo oggi, quando la maggior parte dei conflitti non viene combattuta da eserciti regolari, ma da gruppi di civili armati con scarse risorse, bruciare le terre, rubare il bestiame, bloccare gli aiuti, sono tattiche sempre più utilizzate da quanti intendono controllare intere popolazioni inermi.

Così, "gli agricoltori non possono vendere i loro prodotti in ambienti minacciati dalla violenza e l'inflazione sale alle stelle", annota il Papa. E un gran numero di persone soccombe sotto il "flagello della fame e periscano", aggravata dal fatto che, "mentre i civili deperiscono per la miseria, i vertiti politici s’ingrassano con la corruzione e l’impunità".


Sanzionare gli abusi
Leone XIV invoca allora dal mondo l'adozione di "limiti chiari, riconoscibili e concordati per sanzionare questi abusi e perseguire autori ed esecutori degli stessi". "Rimandare una soluzione a questo lacerante panorama non sarà d’aiuto; al contrario, le angosce e le carenze dei bisognosi continueranno ad accumularsi, rendendo il cammino ancora più duro e intricato", afferma. Per il Papa "è imperativo passare dalle parole ai fatti, mettendo al centro misure efficaci che consentano a queste persone di guardare al loro presente e al loro futuro con fiducia e serenità, e non solo con rassegnazione, mettendo così fine all’epoca degli slogan e delle promesse ingannevoli".

No a un'eredità di ingiustizia e disuguaglianza per le generazioni future
Lo sguardo è, appunto, al futuro e alle generazioni che lo abiteranno, portando sulle spalle "un'eredità di ingiustizie e disuguaglianze se non agiamo con buonsenso ora".

Crisi politiche, conflitti armati e perturbazioni economiche giocano un ruolo centrale nell’aggravarsi della crisi alimentare, ostacolando gli aiuti umanitari e compromettendo la produzione agricola locale, negando così non solo l’accesso al cibo ma anche il diritto di condurre una vita dignitosa e piena di opportunità. Sarebbe un errore fatale non curare le ferite e le fratture provocate da anni di egoismo e di superficialità. Inoltre, senza pace e senza stabilità non sarà possibile garantire sistemi agroalimentari resilienti, né assicurare un’alimentazione sana, accessibile e sostenibile per tutti

Il primo passo, secondo Papa Leone, è "un dialogo in cui le parti coinvolte abbiano non solo la volontà di parlare, ma anche di ascoltarsi, di comprendersi a vicenda e di agire insieme. Gli ostacoli non mancheranno, ma con un senso di umanità e fraternità i risultati non potranno che essere positivi", rassicura il Pontefice.

Un'azione climatica decisa e coordinata
Nel suo messaggio, un cenno anche al cambiamento climatico, verso il quale i sistemi alimentari hanno forte influenza: "L'ingiustizia sociale causata dalle catastrofi naturali e dalla perdita di biodiversità deve essere invertita per realizzare una giusta transizione ecologica che ponga al centro l'ambiente e le persone", esorta. "Per proteggere gli ecosistemi e le comunità svantaggiate, comprese le popolazioni indigene, dobbiamo mobilitare le risorse di governi, enti pubblici e privati, e organizzazioni nazionali e locali, affinché adottino strategie che diano priorità alla rigenerazione della biodiversità e alla ricchezza del suolo". Senza allora "un'azione climatica decisa e coordinata", altrimenti "sarà impossibile garantire sistemi agroalimentari in grado di nutrire una popolazione globale in crescita".

Produrre cibo non basta; è anche importante garantire che i sistemi alimentari siano sostenibili e forniscano diete sane e accessibili a tutti. Si tratta, quindi, di ripensare e di rinnovare i nostri sistemi alimentari, in una prospettiva solidale, superando la logica dello sfruttamento selvaggio del creato e orientando meglio il nostro impegno a coltivare e a custodire l’ambiente e le sue risorse, per garantire la sicurezza alimentare e avanzare verso una nutrizione sufficiente e sana per tutti

La Santa Sede sempre al servizio dei popoli
A conclusione del suo messaggio, il Papa assicura che "la Santa Sede sarà sempre al servizio della concordia tra i popoli e non si stancherà di cooperare per il bene comune della famiglia delle nazioni, avendo uno sguardo speciale per gli esseri umani più provati, coloro che soffrono la fame e la sete, e anche per quelle regioni remote, che non possono rialzarsi dalla loro prostrazione a causa dell'indifferenza di coloro che dovrebbero avere come emblema nella loro vita l'esercizio di una solidarietà incrollabile". Lui stesso, come Successore di Pietro, si fa "portavoce di tutti coloro che nel mondo si sentono lacerati dalla indigenza" e prega Dio che il lavoro della FAO "sia ricco di frutti e ridondante a beneficio degli svantaggiati e dell'intera

(fonte: VaticanNews)