Povertà a Roma, nelle mense Caritas
la metà delle persone accolte nel 2022 sono nuove
Il sesto Rapporto sulla povertà a Roma della Caritas scatta una fotografia preoccupante: il 7,6% degli utenti delle mense sociali sono minori, specie stranieri e non accompagnati. Otto su dieci sono richiedenti asilo o persone con protezione internazionale
Mancanza di reddito, esclusione, solitudini, deprivazione, sfiducia. Non è incoraggiante il quadro che emerge dal sesto Rapporto Caritas sulla povertà a Roma, presentato questa mattina a Roma. In 180 pagine ricche di infografiche e tabelle, il Rapporto, non si limita a fare il punto sulle numerose iniziative promosse dalle parrocchie di Roma nel corso del 2022, ma scatta una fotografia di una città divisa tra due mondi quello reale e quello virtuale. Soprattutto, quello che caratterizza la Capitale è l’elevata disuguaglianza nella distribuzione su quattro aspetti in particolare: territoriale, generazionale, di nazionalità e per carico familiare.
I redditi tra reale e virtuale
I numeri economici raccontano, nei fatti una storia, che riguarda solo una fetta della popolazione: nel 2022, infatti, nella Capitale il reddito medio è aumentato di 1.100 euro rispetto all’anno precedente, arrivando a 28.600 euro. Eppure, tra i residenti, il 42,2% dichiara un reddito inferiore ai 15.000 euro e solo il 2,4% percepisce più di 100.000 euro. In particolare, questo 2,4% dei contribuenti detiene il 17,6% del reddito dichiarato nella Capitale, pari a oltre 8 miliardi di euro.
La richiesta di aiuto
Nel 2022 si è registrato il dato più alto di accesso nei centri Caritas, parrocchie e servizi diocesani: oltre 25.000 persone hanno fatto richiesta di aiuto; per 11.800 di esse sono stati avviati programmi organici di aiuto. La richiesta di sostegno alimentare con tinua a rappresentare il principale tipo di intervento e riguarda il 69,7% delle persone incontrate. Nelle tre Mense sociali sono state accolte 9.148 persone, 4.092 delle quali per la prima volta. Due i dati sorprendenti: la presenza di 698 minori (il 7,6% del totale), si tratta soprattutto di minori stranieri non accompagnati, per i quali è stato comunque attivata una stretta collaborazione con i servizi sociali di Roma Capitale e la Questura di Roma; il crescente numero di stranieri, l’81% del l l totale: soprattutto i richiedenti asilo e i protetti internazionali. La richiesta di aiuto per pagare le bollette dell’energia: in soli tre mesi, a cavallo tra il 2022 e il 2023, è andato esaurito il fondo di 130.000 euro istituito dalla Diocesi di Roma e gestito dalla Caritas per aiutare le famiglie, costrette spesso a scegliere se pagare le bollette o provvedere ad altre spese pur indispensabili.
La questione abitativa
Diciotto provvedimenti di sfratto ogni giorno, 6.591 quelli eseguiti nel corso del 2022 e triplicati rispetto all’anno precedente, il 90% per morosità incolpevole degli inquilini, un terzo del totale eseguito con l’ausilio delle forze dell’ordine; 14 mila famiglie in graduatoria per un alloggio popolare, con un’attesa media che tocca i dieci anni; mille persone che vivono nei residence per “l’emergenza abitativa” che costano alle casse comunali oltre 25 milioni di euro l’anno; 4 mila sono le famiglie che vivono in occupazioni informali e organizzate; ultimi tra gli ultimi ci sono le persone “senza tetto e sen- za fissa dimora”, l’Istat (2023) ne ha censite 23.420 nell’Area metropolitana di Roma, la maggior parte nella Capitale.
L’ emergenza salute mentale
Emerge, inoltre, come prioritaria la situazione delle persone con problemi di salute mentale, per la quale sarebbe ora di convocare quella Conferenza delle parti che, oltre a Comune e Regione, coinvolga i familiari dei malati e le associazioni di volontariato, in cui si affrontino alcune straordinarie priorità, avverte il Rapporto. In particolare, preoccupa la carenza di organico, in media al di sotto del 60-70% del minimo previsto. Il fatto che, attualmente in caso di chiamata per problemi psichiatrici, l’ambulanza arrivi con i soli infermieri, escludendo la presenza di uno psichiatra, peggiora di fatto la situazione, aumentando la richiesta di intervento delle forze dell’ordine e trasformando, di conseguenza, una questione sanitaria in un problema di ordine pubblico.
Sovraindebitamento e gioco d’azzardo
Il 2022 è stato anche l’anno in cui le famiglie consumatrici hanno raggiunto livelli di accesso al credito tra i più elevati del nuovo millennio. In particolare, nel Lazio spicca un aumento su base annuale di oltre il 9% delle cessioni del quinto dello stipendio. Allo stesso tempo, l’aumento della spesa per il gioco d’azzardo nel solo Lazio è di 10 miliardi e 249 milioni di euro, in media 1.793 euro a persona, con profitti per l’industria del settore per oltre 800 milioni. Nel Comune di Roma il volume di gioco dello scorso anno è stato di 4,962 miliardi (3,5 miliardi in modalità telematica) con un importo pro capite di 1.763 euro giocati.
(fonte: Redattore Sociale 13/11/2023)