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venerdì 28 aprile 2023

VIAGGIO APOSTOLICO DI PAPA FRANCESCO in UNGHERIA 28 - 30 APRILE 2023 - Partenza da Roma - Incontro con i giornalisti - Arrivo a Budapest (cronaca, testi e video)

VIAGGIO APOSTOLICO DI SUA SANTITÀ FRANCESCO
in UNGHERIA

28 - 30 APRILE 2023

Venerdì 28 aprile 2023

ROMA – BUDAPEST

08:10 Partenza in aereo dall’Aeroporto Internazionale di Roma/Fiumicino per Budapest
10:00 Arrivo all'Aeroporto Internazionale di Budapest

Prima di lasciare Casa Santa Marta per il suo viaggio in Ungheria, in programma dal 28 al 30 aprile, Papa Francesco – rende noto la Sala Stampa della Santa Sede – ha ricevuto il saluto di quindici persone senza dimora che vivono nei pressi di San Pietro, accompagnati dal card. Konrad Krajewski, prefetto del Dicastero per la carità. Poi si è trasferito in auto all’aeroporto di Fiumicino da dove è partito alla volta di Budapest. 
Come di consueto, durante il volo, nel momento di lasciare il territorio italiano, il Papa ha inviato un telegramma al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in cui si legge: “Nel momento in cui mmi accingo a lasciare il suolo d’Italia per compiere un viaggio apostolico in Ungheria, mosso dal desiderio di incontrare i fratelli nella fede e testimoniare l’importanza dai costruire ponti tra i popoli, rivolgo a lei, signor presidente, e a tutti gli italiani il mio cordiale saluto, che accompagno con fervide preghiere per il bene della nazione”.

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Massimiliano Menichetti, Responsabile della Testata Radio Vaticana - Vatican News, inviato a bordo dell'aereo papale racconta i primi momenti della partenza


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Il Papa saluta i giornalisti in volo verso Budapest. 
Accuse a Wojtyla: “Una cretinata”

Francesco augura "buon viaggio" ai 73 cronisti e cameraman che lo accompagnano nel viaggio apostolico in Ungheria. Con una corrispondente polacca commenta le recenti "illazioni" contro San Giovanni Paolo II. Tra i diversi doni ricevuti, un biberon e una bussola in ricordo dei migranti morti nel naufragio di Cutro


Non è mancato nel volo verso Budapest, come consuetudine di ogni viaggio apostolico, il saluto di Papa Francesco ai 73 giornalisti (di cui 8 ungheresi) di dieci nazionalità che lo accompagnano sull’aereo di ITA Airways decollato questa mattina da Roma Fiumicino. “Buon viaggio a tutti!”, ha detto Francesco a cronisti e cameraman che lo seguono nella trasferta ungherese, scherzando sul microfono che inizialmente dava problemi di audio: “Questo come i bambini capricciosi, si sente…”.

Le accuse contro Wojtyla

Il Pontefice ha salutato uno ad uno i giornalisti, stringendo le mani e condividendo scambi di parole e battute. La corrispondente della agenzia polacca PAP, Sylwia Wysocka, in particolare, lo ha ringraziato per la difesa di Giovanni Paolo II, cioè le parole pronunciate al Regina Coeli del 16 marzo scorso in riferimento alle esternazioni in diretta tv del fratello di Emanuela Orlandi, la cittadina vaticana quindicenne sparita 40 anni fa. Pietro Orlandi, riportando il contenuto di un audio, parlava di presunte abitudini del Papa polacco, che usciva la sera con due monsignori “certo non per benedire le case”. “Illazioni offensive e infondate”, aveva detto il Papa affacciato dalla finestra del Palazzo Apostolico. “Una cretinata”, ha affermato oggi alla giornalista proveniente dalla stessa terra di Wojtyla.

Un dono in ricordo dei migranti morti a Cutro

Il Papa ha poi risposto col sorriso a domande sulla sua salute, dopo il ricovero al Policlinico Gemelli per una bronchite infettiva, e ha ringraziato per i diversi doni ricevuti dai giornalisti. I più significativi un biberon e una bussola. Li ha consegnati Eva Fernández, giornalista spagnola di Radio Cope, nota per la particolarità e l’originalità dei regali offerti al Pontefice in ogni viaggio apostolico. Il biberon e la bussola di oggi sono un ricordo del drammatico naufragio di Cutro, avvenuto in Calabria il 26 febbraio scorso, che ha visto la morte di oltre 90 persone, tra cui 35 minori. "Che tragedia", ha commentato il Papa, che già aveva espresso tutto il suo dolore per l'ennesimo dramma che ha confermato l'immagine del Mediterraneo come un "cimitero a cielo aperto".
(fonte: Vatican News, articolo di Salvatore Cernuzio 28/04/2023)


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Il saluto di Papa Francesco ai giornalisti sull'aereo verso l'Ungheria


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IL PAPA IN UNGHERIA PELLEGRINO DI PACE E DIALOGO

Cominciato il 41° viaggio internazionale di papa Francesco. Attesa per le parole sulla guerra e l'accoglienza dei profughi



Il Papa, in aereo, torna a salutare i giornalisti passando di posto in posto. Seppur appoggiato al bastone ci tiene a fare lui un passo verso gli operatori della stampa piuttosto che attenderli, come aveva fatto negli ultimi voli, seduto nella parte davanti del velivolo. Il ginocchio gli fa meno male. Di tanto in tanto abbandona anche il sostegno per stringere mani, benedire, ricevere regali, firmare foto. Una per tutte per la nonna di un giornalista che ha compiuto cento anni. Rafforza il suo sostegno a Wojtyla quando la collega polacca lo ringrazia per aver difeso Giovanni Paolo II: «Hanno fatto una cretineria», commenta. Appena atterrato in Ungheria, per il suo 41esimo viaggio internazionale, viene accolto da due bambini vestiti con gli abiti tradizionali che gli offrono, com’è usanza in questo Paese, il pane e il sale, segno di abbondanza e fecondità. Poi si reca al Palazzo Sándor per la Cerimonia di Benvenuto, la visita di cortesia alla Presidente della Repubblica, Katalin Novak, e l’incontro con il Primo Ministro Viktor Orban. Attesa per il discorso alle autorità.

Intanto, sul libro d'onore, Francesco ha scritto: "Giungo come pellegrino e amico in Ungheria, Paese ricco di storia e di cultura; da Budapest, città di ponti e di santi, penso all’Europa intera e prego perché, unita e solidale, sia anche ai nostri giorni casa di pace e profezia di accoglienza".
(fonte: Famiglia Cristiana, articolo di Annachiara Valle 28/04/2023)


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Papa Francesco è arrivato in Ungheria


Budapest accoglie il Papa dopo due mesi di incessanti preparativi, in una città pronta a scrivere nuove pagine della sua bimillenaria storia. L’Airbus A320 di Ita Airways, decollato alle 08:21 di questa mattina da Roma-Fiumicino, è atterrato alle 09:53 nell’aeroporto di Ferenc Liszt, pochi minuti prima rispetto all’orario previsto. Francesco scende dal velivolo in ascensore e si reca a piedi, con l'ausilio di un bastone, dai presenti. Poco prima saluta a bordo il nunzio apostolico, monsignor Michael Banach, e l’ambasciatore d’Ungheria presso la Santa Sede, Eduard Habsburg-Lotharingiai. Mentre il sole splende sulla pista di atterraggio, il Papa viene accolto dal vice primo ministro e da un bambino e una bambina in abito tradizionale che gli offrono il pane e il sale, simbolo di vita, di benedizione e buon augurio. Francesco spezza con la mano destra una piccola porzione di pane e la assaggia, tra gli applausi dei presenti. Decine i piccoli con in mano le bandierine della Città del Vaticano e dell'Ungheria. Prima di dirigersi verso la Vip Lounge, ha luogo la presentazione delle delegazioni. Dopo questo breve incontro è previsto il trasferimento a Palazzo Sàndor, residenza del presidente della Repubblica ungherese.

La seconda volta di Francesco a Budapest

Nella capitale ungherese si respira tutto l’entusiasmo di una comunità desiderosa di accogliere nuovamente il Papa, dopo la prima volta di due anni fa. Nel 2021 infatti c’è stato l’abbraccio in occasione del Congresso Eucaristico Internazionale. Francesco è il secondo Papa a compiere un viaggio apostolico in Ungheria, dopo quelli di Giovanni Paolo II nel 1991 e nel 1996. Molto è cambiato da allora, quando il Paese si era da poco liberato dal comunismo. Dal 2004 infatti l’Ungheria fa parte dell’Unione europea, ha registrato un importante sviluppo economico e la città di Budapest è diventata, negli anni, una importante meta turistica internazionale. Oggi, però, lo sguardo è rivolto anche al confine nord orientale, quello con l’Ucraina. Sono oltre un milione infatti gli ucraini che hanno attraversato l’Ungheria dopo l’inizio della guerra, dalla fine di febbraio 2022.

Gioia e gratitudine

A Budapest si respira gioia per l'arrivo di Francesco. Sui quotidiani ungheresi la notizia è su tutte le prime pagine, che titolano “Dove c’è Pietro, c’è la Chiesa”. I notiziari di radio e tv dedicano l’apertura a questa storica visita. A Budapest è forte anche il senso di gratitudine nei confronti del Papa, pellegrino di pace, portatore di speranza nonostante i recenti problemi di salute. La città accoglie il successore di Pietro in un anno particolarmente significativo: i confini moderni di Budapest sono stati infatti tracciati nel 1873, proprio 150 anni fa, quando si unirono le città collinari di Buda e Obuda, ad ovest, e di Pest, sulla pianura della riva orientale del Danubio.
(fonte: Vatican News, articolo di Andrea De Angelis 28/04/2023)

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L'arrivo di Papa Francesco all'Aeroporto Internazionale di Budapest


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