La Quaresima è il tempo del cuore
Senza cuore non sappiamo lottare per la vita vera,
ci arrendiamo alle difficoltà, piccole e grandi che siano
Mons. Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna
Mercoledì 1 Marzo 2017
Cattedrale di San Petronio,
Bologna
La Quaresima è il tempo del cuore. Ne abbiamo tanto bisogno, perché facilmente lo perdiamo. La sapienza del Vangelo ci ammonisce: "Dov'è il tuo tesoro, là sarà anche il tuo cuore". Dove mettiamo per davvero il tesoro della nostra vita, delle nostre capacità? Non possiamo servire Dio e le ricchezze, perché alla fine senza sceglierlo, queste si impongono. Un cuore frammentato finisce per non volere bene a nessuno, prigioniero di se stesso e delle sue paure. Senza cuore non sappiamo lottare per la vita vera, ci arrendiamo alle difficoltà, piccole e grandi che siano. Papa Francesco nel suo messaggio per la Quaresima parla del ricco epulone che non ha cuore perché lo ha messo nel bisso e nel cibo, nel consumo e del povero Lazzaro, che giace alla porta della sua casa. Capiamo che il ricco non ha cuore solo confrontandolo con l'assoluta povertà di Lazzaro e guardando come non lo prende nemmeno in considerazione. L'invito del Papa per la Quaresima è di "non accontentarsi di una vita mediocre" e di farlo crescendo nell'amicizia con il Signore. Questo è convertirsi: riempirsi dell'amore di Dio che ci rende grandi. Quando non cambiamo diventiamo mediocri! E poi, se non cerchiamo di essere migliori, non restiamo uguali: peggioriamo! La quaresima è allora un tempo di gioia perché ci fa trovare il nostro cuore. Il Signore ha speranza in noi: per questo ci chiede di cambiare! Noi spesso abbiamo ridotto la conversione a sacrificio, ad una rinuncia, che appare inutile di cose belle e attraenti. E poi è così più facile andare dove porta l'istinto, confondendo cuore con emozioni, con i continui stimoli che moltiplicano passioni ma che non insegnano ad amare.
Per cambiare non servono quelle vesti che tanto curiamo, a volte motivo di orgoglio altre di amarezza e tristezza, che sono le apparenze e la considerazione, il fare le cose per farle vedere agli altri (come ammonisce il Vangelo)! Gesù ci ama per quello che abbiamo dentro di noi, non per quello che appare! Per trovare cuore dobbiamo darlo agli altri per davvero, a cominciare da chi ha poca vita, da chi è segnato dalla sofferenza, da chi non è amato e ha bisogno di aiuto. Siamo liberati dalla tentazione di cercare oggi la nostra ricompensa, di vederla subito, misurarla, possederla, come se lo spazio fosse più importante del tempo. La vera ricompensa del Vangelo infatti è proprio quello che non possediamo, che regaliamo gratuitamente come l'elemosina, senza nessun tornaconto immediato, per solo amore.
Lazzaro è lì, ne conosciamo il nome, ma l'indifferenza lo rende invisibile, come se non esistesse, morto in vita. E' un vero inferno il suo, come quello in cui vivono i tanti Lazzaro profughi nei campi di raccolta dove vivono senza niente o come quelli che arrivano in Europa e con cui non parliamo o che non ascoltiamo, motivo per cui restano sempre estranei e facilmente li percepiamo come nemici. Lazzaro ha il nome di tanti anziani che sembrano senza storia, senza diritti, avvolti dalla solitudine, che si accontentano di qualche briciola di amore di un mondo che vuole tutto per sé. Senza proteggere la sofferenza degli altri si finisce vittima della sofferenza, come avviene per il ricco epulone, che non ha solidarietà, non pensa proprio che la sia vita sia legata al povero, che il loro destino sia comune.
Siamo nel pieno del Congresso Eucaristico. Ritroviamo il centro della nostra vita e delle nostre Comunità, che è Gesù, contemplandolo nel mistero della sua presenza e ascoltandolo nella voce di quel corpo. Digiuniamo dal nostro protagonismo, dal banale egoismo, dalla rassegnazione che ci fa accontentare di quello che facciamo e spegne la speranza per cui niente vale la pena. Digiuniamo dagli affanni inutili, dalle tante emozioni che ci fanno credere di fare tanto ma che non ci chiedono amore vero. Digiuniamo dal tempo perso, per umiliarci in gesti concreti di attenzione a chi ha bisogno. Digiuniamo, per diventare leggeri del nostro ingombrante e pesante io, che rende difficili e faticoso quello che è semplice e gioioso. Digiuniamo da una idea troppo alta della nostra vita che rende tutto difficile o difficile, dall'essere centrati solo su noi stessi. Troveremo un cuore leggero, capace di regalare, di non ricordare i torti, di non cercare ovunque sempre il proprio io Cerchiamo la compagnia personale con il Vangelo, con i salmi, la preghiera di Gesù. Seguiamo le letture evangeliche che sono suggerite dalla liturgia, perché siano di nutrimento nel cammino che esse tracciano. La preghiera inizia con chiudere la porta del cuore, aprire la Parola, pregare il Padre che è nel segreto! Chi chiude la porta del suo cuore e resta con Lui saprà aprire la porta della sua vita verso tutti. Non abbiamo paura di lasciarci guardare dal Signore: scruta nel profondo e ama la cenere della nostra persona con la tenerissima ma anche severa misericordia.
Siamo diventati così individualisti che pensiamo tutto inizi e finisca con noi stessi! No. In questa Quaresima cerchiamo il giudizio di Dio e lui ci aiuterà a capire chi siamo per davvero. Ne abbiamo bisogno. Amiamo il suo giudizio perché è come quello di una persona amica, la più amica, che ci vuole bene per davvero, più di noi stessi; dalla quale vogliamo sapere se facciamo bene o no, cosa pensa proprio lui di noi, per cambiare ed anche per incoraggiare quello che abbiamo di bello. Per questo nella Quaresima cerchiamo spazi di silenzio, anche fisicamente, per presentarci nudi come siamo, deboli, contraddittori, bisognosi di perdono e di tanto amore.
Signore Gesù, redentore nostro, ravviva in noi la confidenza nella tua grande misericordia, rafforza con il tuo amore la nostra debole volontà di conversione, rendici bambini che si lasciano guidare dalla dolcezza della tua misericordia. Donaci di combattere ogni divisione per fare crescere la comunione con te e tra di noi, per risorgere ad una vita nuova e perché possiamo fare conoscere il tuo amore a tanti che lo cercano.
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