Recentemente le chiese ortodosse hanno svolto un “Grande e Santo Concilio panortodosso”. Evento che ha avuto un cinquantennio di preparazione e che ha fatto penare i traduttori che per l'occasione hanno dovuto usare nella traduzione (anche se in verità non sempre) il termine Concilio per volgere in italiano la parola greca Synodos. Però altre volte nella medesima traduzione è stata usata la parola Sinodo più vicina all'originale greco. Questo fatto ci mostra bene come ultimamente nella teologia di tutte le chiese cristiane la questione della sinodalità o conciliarità è diventato un problema ineludibile. Per questo consiglio la lettura del libro “Chiesa Sinodale” (Laterza pp. XXX – 249 € 24,99) scritto dal teologo siciliano Giuseppe Ruggeri che, forse in questo momento è una delle menti teologiche più lucide in Italia.
In questo libro è spiegato con rara lucidità che “il consenso dei cristiani sulle forme che l'annuncio del Vangelo di Gesù Cristo è chiamato ad assumere davanti alle sollecitaizoni sempre nuove della storia”. Insomma che l'annuncio del Vangelo in qualche modo va adeguato ai tempi che si stanno vivendo. E non intende semplicemente limitare i poteri assoluti di Papi e Vescovi ma di eleborare insieme uno spazio comune dove “La presenza di Cristo mediante lo Spirito che unisce gli animi nell'ultimo sentire che fu in Gesù Messia”.
Questo spazio spirituale che come ci dicono le parole qui sopra è molto simile all'Eucaristia viene esaminato in questo libro davvero con originalità da Giuseppe Ruggeri che ce lo descrive intersecandolo con il suo percorso biografico di cristiano di prete e di studioso di teologia.
Il nostro teologo parte appunto quel famoso e meraviglioso Concilio Vaticano Secondo dove l'autore, giovane studente della gregoriana fu inserviente dei padri conciliari. Quindi esamina un periodo di storia della Chiesa piuttosto recente.
Di questo notevole evento scatturito dall'intuizione di Papa Giovanni XXIII viene tratteggiata la storia delle potenzialità e delle criticità della chiesa sinodale, si parla delle capacità della Chiesa di camminare insieme agli altri valutando il modo migliore e più consono a trasmettere autenticamente l'esperienza di fede narratoci da Gesù di Nazareth. Pertanto ogni riforma diventa indispensabile col mutare dei tempi per trasmettere il messaggio della vita Passione Morte e Resurrezione di Gesù di Nazareth. Dalla notevole capacità di sintesi del nostro teologo siciliano che riassume in poche frasi complessi dibattiti teologici che hanno impegnato intere stagioni ecclesiastiche ne viene fuori una lettura davvero di facile comprensione anche per il lettore digiuno di teologia.
Leggendo questo libro percepiamo davvero l'entusiamo che ha accompagnato i tempi straordinari del concilio e per tutta la lettura avremmo presente il dolce volto del Papa buono, Giovanni Battista Roncalli generoso figlio dell'Italia contadina che coltiva il sogno di cambiare la Navicula Patri (La Chiesa) non come un sovrano assoluto e autoritario ma come un pastore che cammina insieme al suo gregge, affinchè l'ascolto reciproco e il dialogo diventino parte del patrimonio della Chiesa in modo strutturale e non legato alla personalità di un pontefice.
Questa lezione passata anche per Paolo VI la vediamo quotidianamente attraverso parole e gesti di un Papa venuto dagli antipodi che porta avanti un medesimo discorso.
La Sinodalità, che piaccia o meno, grazie a papa Francesco, entra nella chiesa ogni giorno di più. Di questo si facciano una ragione gli ultraconservatori e gli assolutisti.