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domenica 11 settembre 2016

«L’amore di Dio è sconfinato» Papa Francesco Udienza Giubilare 10/09/2016 (foto, testo e video)

 10 settembre 2016 

Papa Francesco ha amministrato il sacramento della cresima a Giuseppe Chiolo, un ragazzo di sedici anni gravemente malato. Il rito - riferisce l’Osservatore Romano - si è svolto all’Arco delle campane subito prima dell’udienza giubilare. Giuseppe, originario di Mazzarino in Sicilia, è ricoverato nel reparto oncologico dell’ospedale Meyer di Firenze ed è arrivato in Vaticano su un’ambulanza della Misericordia di Badia a Ripoli.
Francesco, dopo averlo abbracciato, ha amministrato il sacramento a Giuseppe, seduto sulla sedia a rotelle, donandogli poi una corona del rosario con la raccomandazione di non dimenticare di pregare per lui. Nei giorni scorsi il ragazzo aveva scritto una lettera al Papa confidandogli il suo forte desiderio di incontrarlo. E ricevendo subito l’invito a venire in Vaticano. Ad assistere il Papa erano l’arcivescovo Rino Fisichella e monsignor Stefano Sanchirico.
Francesco ha poi avuto parole di incoraggiamento per i familiari di Giuseppe: i genitori Carmelo e Maria Giuseppina e la sorella Dafne. Con loro erano presenti anche il cappellano del Meyer, don Fabio Marella, vice direttore della Caritas diocesana fiorentina, e una zia del ragazzo. Un ringraziamento del tutto particolare il Papa ha rivolto ai tre volontari della Misericordia che hanno assicurato il viaggio di Giuseppe: Valentina Nutini, Niccolò Farsetti e Giampiero Gaggi.
Anche in piazza San Pietro, durante l’udienza, Francesco ha voluto salutare con affetto le persone ammalate e disabili. Con un sorriso speciale per Laura Salafia, colpita da una pallottola sei anni fa a Catania mentre usciva dalla sua facoltà di lettere. A ferirla gravemente un uomo che aveva sparato a un’altra persona. Laura, rimasta paralizzata, ha affrontato delicate operazioni e lunghi ricoveri cercando di recuperare autonomia. Nonostante tutto, proprio grazie alla fede è divenuta una testimone di speranza e di voglia di vivere, perdonando anche l’uomo che le ha sparato.
Accanto a lei, Pompeo Barbieri, sopravvissuto nel 2002 al crollo della scuola elementare di San Giuliano di Puglia provocato dal terremoto. Pur su una sedia a rotelle, Pompeo ha saputo «rilanciarsi nella vita» e diventare anche campione italiano di nuoto.

Misericordia e redenzione. Sono queste due parole il filo conduttore dell'udienza giubilare di papa Francesco in questo sabato. In una Piazza San Pietro assolata, gremita da 30 mila fedeli, Francesco ha fatto il solito giro tra la folla a bordo dell'auto bianca scoperta salutando e benedicendo. Ha poi tenuto la catechesi sul tema della misericordia di Dio, che "si attua nella redenzione, cioè nella salvezza che ci è stata donata con il sangue di Cristo".






Misericordia e Redenzione

Cari fratelli e sorelle, buongiorno!

Il brano che abbiamo ascoltato ci parla della misericordia di Dio che si attua nella Redenzione, cioè nella salvezza che ci è stata donata con il sangue del suo Figlio Gesù (cfr 1 Pt 1,18-21). La parola “redenzione” è poco usata, eppure è fondamentale perché indica la più radicale liberazione che Dio poteva compiere per noi, per tutta l’umanità e per l’intera creazione. Sembra che l’uomo di oggi non ami più pensare di essere liberato e salvato da un intervento di Dio; l’uomo di oggi si illude infatti della propria libertà come forza per ottenere tutto. Si vanta anche di questo. Ma in realtà non è così. Quante illusioni vengono vendute sotto il pretesto della libertà e quante nuove schiavitù si creano ai nostri giorni in nome di una falsa libertà! Tanti, tanti schiavi: “Io faccio questo perché voglio farlo, io prendo la droga perché mi piace, sono libero, io faccio quell’altro”. Sono schiavi! Diventano schiavi in nome della libertà. Tutti noi abbiamo visto persone del genere che alla fine finiscono per terra. Abbiamo bisogno che Dio ci liberi da ogni forma di indifferenza, di egoismo e di autosufficienza.

Le parole dell’apostolo Pietro esprimono molto bene il senso del nuovo stato di vita a cui siamo chiamati. Facendosi uno di noi, il Signore Gesù non solo assume la nostra condizione umana, ma ci innalza alla possibilità di essere figli di Dio. Con la sua morte e risurrezione Gesù Cristo, Agnello senza macchia, ha vinto la morte e il peccato per liberarci dal loro dominio. Lui è l’Agnello che è stato sacrificato per noi, perché noi potessimo ricevere una nuova vita fatta di perdono, di amore e di gioia. Belle queste tre parole: perdono, amore e gioia. Tutto ciò che Lui ha assunto è stato anche redento, liberato e salvato. Certo, è vero che la vita ci mette alla prova e a volte soffriamo per questo. Tuttavia, in questi momenti siamo invitati a puntare lo sguardo su Gesù crocifisso che soffre per noi e con noi, come prova certa che Dio non ci abbandona. Non dimentichiamo mai, comunque, che nelle angustie e nelle persecuzioni, come nei dolori quotidiani siamo sempre liberati dalla mano misericordiosa di Dio che ci solleva a sé e ci conduce a una vita nuova.

L’amore di Dio è sconfinato: possiamo scoprire segni sempre nuovi che indicano la sua attenzione nei nostri confronti e soprattutto la sua volontà di raggiungerci e di precederci. Tutta la nostra vita, pur segnata dalla fragilità del peccato, è posta sotto lo sguardo di Dio che ci ama. Quante pagine della Sacra Scrittura ci parlano della presenza, della vicinanza e della tenerezza di Dio per ogni uomo, specialmente per i piccoli, i poveri e i tribolati! Dio ha una grande tenerezza, un grande amore per i piccoli, per i più deboli, per gli scartati della società. Più noi siamo nel bisogno, più il suo sguardo su di noi si riempie di misericordia. Egli prova una compassione pietosa nei nostri riguardi perché conosce le nostre debolezze. Conosce i nostri peccati e ci perdona; perdona sempre! È tanto buono, è tanto buono il nostro Padre.

Perciò, cari fratelli e sorelle, apriamoci a Lui, accogliamo la sua grazia! Perché, come dice il Salmo, «con il Signore è la misericordia / e grande è con lui la redenzione» (130,7).

Saluti:

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Un cordiale benvenuto ai pellegrini di lingua italiana!

Il mio pensiero va anzitutto al Servizio Nazionale della Protezione Civile che oggi doveva essere presente, e che ha annullato la partecipazione per continuare la preziosa opera di soccorso e assistenza alle popolazioni colpite dal terremoto il 24 agosto scorso. Li ringrazio per la dedizione e il generoso aiuto offerto in questi giorni! Grazie fratelli e sorelle!

Sono lieto di accogliere i fedeli di diverse Diocesi italiane ...

Un saluto speciale rivolgo ai ragazzi dell’Azione Cattolica riuniti per il Festival dei ragazzi. Vi incoraggio a proseguire nel cammino intrapreso coltivando sempre i valori dell’amore alla famiglia e del rispetto per il creato, la nostra casa comune. Saluto i partecipanti al Giubileo delle Università e dei Centri di ricerca, auspicando che l’insegnamento sia ricco di valori, per formare persone che sappiano far fruttificare i talenti che Dio ha loro affidato.

Saluto le Missionarie Catechiste di Gesù Redentore, l’Associazione Incontro Matrimoniale e vi ringrazio per tutto il bene che voi fate per aiutare le famiglie! Avanti! Saluto anche i membri di Federpesca. Esorto infine i giovani, gli ammalati e gli sposi novelli ad invocare con particolare intensità i Nomi di Gesù e di Maria affinché ci insegnino ad amare con piena dedizione Dio e il prossimo.


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