Dobbiamo recuperare la libertà del cuore
Sapeva di dovere donare la sua vita
perché altre generazioni
non fossero schiave del padrino,
non fossero schiave del padrino,
ma conoscessero il vero Padre.
Ognuno di noi non deve essere schiavo
dei propri piccoli interessi, del proprio io.
dei propri piccoli interessi, del proprio io.
Don Corrado Lorefice, arcivescovo di Palermo
Omelia celebrazione Eucaristica in ricordo del Beato padre Pino Puglisi
15 settembre 2016
“Don Pino non era un prete antimafia: era un prete uomo, un uomo prete. La vera forza della sua testimonianza è stata la sua ferialità, questo stare al suo posto, da uomo mite, libero, a fare il suo lavoro giorno dopo giorno”.
Lo ha affermato l'Arcivescovo mons. Corrado Lorefice giovedì 15 settembre in Cattedrale, nel corso dell’omelia pronunciata, durante la celebrazione Eucaristica in ricordo del Beato padre Pino Puglisi.
“Padre Puglisi sapeva di dovere donare la sua vita – ha proseguito - perché altre generazioni non fossero schiave del padrino, ma conoscessero il vero Padre. Ognuno di noi non deve essere schiavo dei propri piccoli interessi, del proprio io. Noi non educhiamo nessuno, non possiamo bloccare nessuna mentalità mafiosa, illegalità, potere occulto, se non recuperiamo la libertà del cuore”.
Durante l omelia appassionata, l'arcivescovo sottolinea la necessità di «riscattare questa nostra città da chi vuole asservirla perché ha obiettivi di potere e oppressione, nel segno della criminalità e della illegalità». Poi saluta le autorità, ringrazia la presidente Bindi, ma a tutti dice: «Siamo contenti di esserci ritrovati, perché dobbiamo ridare voce alla testimonianza feriale di don Pino».
A seguire, sul piano della Cattedrale la “Festa con 3P”, come amava firmarsi il parroco ucciso dalla mafia, la manifestazione organizzata dall'Arcidiocesi di Palermo pensata per la cittadinanza e i più giovani, con interventi dello stesso Arcivescovo di don Luigi Ciotti e Moni Ovadia che hanno reso una riflessione universale sul messaggio di padre Puglisi.
Tantissime le persone intervenute e tra questi i volontari di “Libera”, studenti, religiosi, e anche un gruppo di giovani detenuti del carcere minorile di Trapani che hanno chiesto esplicitamente di essere presenti all’evento “spendendo” in questo modo il permesso di libera uscita che hanno a disposizione
GUARDA IL SERVIZIO DEL TG3 SICILIA
GUARDA E ASCOLTA L'OMELIA INTEGRALE