La nonviolenza entra per la prima volta in un testo ufficiale del magistero cattolico
La prossima Giornata Mondiale della Pace si baserà sul messaggio pontificio, annunciato il 26 agosto scorso, che verrà inviato alle cancellerie di tutto il mondo e segnerà anche la linea diplomatica della Santa Sede per l’anno che si apre. Avrà un valore storico. Per la prima volta entrerà in un testo ufficiale del magistero la parola nonviolenza e la nonviolenza intesa come metodo politico realistico fondato sul primato del diritto. Giunge a maturazione un lungo tormentato cammino. Accogliamo con gioia l’annuncio del prossimo messaggio che si basa sulle conclusioni dell’incontro dell’aprile scorso promosso da Pax Christi International e dal Pontificio Consiglio Giustizia e pace. Di seguito il comunicato della Santa Sede che scrive in modo tradizionale e staccato ‘non violenza’ (noi preferiamo scriverlo come una parola sola per evidenziarne il carattere positivo, costruttivo) (s.p.)
«La non violenza: stile di una politica per la pace». Questo il titolo del Messaggio per la 50^ Giornata Mondiale della Pace che si terrà il prossimo primo gennaio 2017. Lo ha reso noto la Sala Stampa vaticana.
“La violenza e la pace – si legge nel comunicato – sono all’origine di due opposti modi di costruire la società. Il moltiplicarsi di focolai di violenza genera gravissime e negative conseguenze sociali: il Santo Padre coglie questa situazione nell’espressione ‘terza guerra mondiale a pezzi’. La pace, al contrario, ha conseguenze sociali positive e consente di realizzare un vero progresso; dobbiamo, pertanto, muoverci negli spazi del possibile negoziando strade di pace, anche là dove tali strade appaiono tortuose e persino impraticabili.
In questo modo, la non violenza potrà assumere un significato più ampio e nuovo: non solo aspirazione, afflato, rifiuto morale della violenza, delle barriere, degli impulsi distruttivi, ma anche metodo politico realistico, aperto alla speranza”. “Si tratta di un metodo politico fondato sul primato del diritto. Se il diritto e l’uguale dignità di ogni essere umano sono salvaguardati senza discriminazioni e distinzioni, di conseguenza la non violenza intesa come metodo politico può costituire una via realistica per superare i conflitti armati. In questa prospettiva, è importante che si riconosca sempre più non il diritto della forza, ma la forza del diritto”.
“Con questo Messaggio, Papa Francesco intende indicare un passo ulteriore, un cammino di speranza adatto alle presenti circostanze storiche: ottenere la risoluzione delle controversie attraverso il negoziato, evitando che esse degenerino in conflitto armato. Dietro questa prospettiva c’è anche il rispetto per la cultura e l’identità dei popoli, dunque il superamento dell’idea secondo la quale una parte sia moralmente superiore a un’altra. Nello stesso tempo, però, questo non significa che una nazione possa essere indifferente alle tragedie di un’altra. Significa, invece, riconoscere il primato della diplomazia sul fragore delle armi. Il traffico mondiale delle armi è così vasto da essere in genere sottostimato. È il traffico illegale delle armi a sostenere non pochi conflitti nel mondo. La non violenza come stile politico può e deve fare molto per arginare questo flagello”.
(fonte: Pax Christi)