'Un cuore che ascolta - lev shomea'
Concedi al tuo servo un cuore docile, perché sappia rendere giustizia al tuo popolo e sappia distinguere il bene dal male" (1Re 3,9)
Traccia di riflessione
sul Vangelo della domenica
di Santino Coppolino
Vangelo: Mc 12,38-44
"Guardatevi dagli scribi !", è il grido che Gesù rivolge alla folla accorsa per ascoltare la sua Parola. Gli scribi - i soferim - erano i teologi ufficiali del tempo, gli unici interpreti della Torah, di cui conoscevano anche le minuzie, e di cui il Talmud afferma: "Tutte le parole degli scribi sono parole del Dio vivente (....) le decisioni degli scribi sono superiori alla Torah" (Ber. M. 1,3). Ebbene Gesù smonta l'aura di santità con la quale gli scribi si sono rivestiti e mostra senza mezzi termini come il loro agire sia ispirato soltanto dalla ricerca di potere e di prestigio, da una sfrenata ambizione che si consuma nell'approfittare delle persone più deboli (le vedove). In realtà l'evangelista Marco sta 'parlando a suocera perché nuora intenda' . Il brano ha anche un significato ecclesiale, è un severo ammonimento per i discepoli di ogni tempo che sono sempre tentati di comportarsi allo stesso modo, che litigano fra di loro alla ricerca del potere e non intendono accogliere l'insegnamento di Gesù. Ancora una volta Gesù invita i suoi a imparare la lezione sul Regno dai piccoli, da una donna vedova, povera, insignificante, quasi invisibile, che nessuno considera nemmeno i discepoli. "Sono proprio loro i veri protagonisti del Regno, quelli che scrivono la vera storia della Chiesa. Tutto il resto è imbroglio e fumo."(S. Fausti). E' dagli ultimi che la Chiesa è chiamata ad imparare a vivere il Vangelo non certo dai teologi, e Gesù molto semplicemente ci invita a 'contemplarne' il volto, a condividerne la vita, tutta la vita ("olon ton bion" vs.44), poiché "Dio ha scelto quello che per il mondo è stolto per confondere i sapienti, quello che per il mondo è debole per confondere i forti, quello che è ignobile e disprezzato per il mondo, quello che è nulla, Dio lo ha scelto per ridurre al nulla le cose che sono"(1Cor 1,27-28)