Ad annunciarlo, a margine del convegno ecclesiale di Firenze, è stato l'arcivescovo della città dei Templi, il cardinale Francesco Montenegro. “Ho il piacere comunicare che il Papa – ha detto il cardinale Montenegro – mi ha fermato e mi ha detto che voleva donare un crocifisso a Lampedusa. È un crocifisso la cui croce è formata da remi di barche quindi ricorda la realtà degli immigrati”. Un gesto che è segno “dell’amore che il Papa ha per l’arcidiocesi di Agrigento e per Lampedusa e se il Papa ci stima così e ci vuol bene così, per noi – ha proseguito – diventa una responsabilità ancora più grande.
Questo “Cristo del mediterraneo”, queste braccia aperte che dalla chiesa di Lampedusa guarderanno il mare diventano faro e speranza per tutti”.
Il crocifisso è opera dell’artista Alexis Leyva Machado, noto come “Kcho” (alto cm 340 e largo cm 275) ed è realizzato simbolicamente con dei remi, legati con delle corde, di migranti che hanno attraversato il Mediterraneo.
Don Mimmo Zambito, parroco di Lampedusa, appena appresa la notizia ha dichiarato: “L’immagine del Crocifisso che papa Francesco ci dona dall’isola di Cuba è annuncio di misericordia. L’unità dell’umanità in Gesù prevale su ogni conflitto. Più importante di ogni ideologia è la realtà della sua vita che dona ancora vita abbattendo muri e attraversando confini”.
Il crocifisso, come ha annunciato il cardinale Francesco Montenegro, sarà esposto, domenica 13 dicembre, nella Chiesa Santa Croce di Agrigento, per l’apertura diocesana del Giubileo della Misericordia e prima essere collocato nella parrocchia di Lampedusa sarà portato in pellegrinaggio nelle cinque zone pastorali dell’arcidiocesi di Agrigento.