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martedì 17 febbraio 2015

FEDE E PERSECUZIONI.La preghiera dei cristiani uccisi dall'Isis "Signore Gesù Cristo" -"Dio li accolga come martiri" Papa Francesco


FEDE E PERSECUZIONI.

La preghiera dei cristiani uccisi in Libia dall'Isis:
 "Signore Gesù Cristo"




"Il nome di Gesù è stata l'ultima parola affiorata sulle loro labbra. Come nella passione dei primi martiri, si sono affidati a Colui che poco dopo li avrebbe accolti. E così hanno celebrato la loro vittoria, la vittoria che nessun carnefice potrà loro togliere. Quel nome sussurrato nell'ultimo istante è stato come il sigillo del loro martirio”. Lo conferma all'Agenzia Fides Anba Antonios Aziz Mina, Vescovo copto cattolico di Giuzeh
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I martiri della Libia sono morti pronunciando il nome di Cristo


"Uccisi solo perché cristiani"
il dolore di Papa Francesco
per i cristiani copti uccisi dall'Isis

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"Sgozzati per il solo motivo di essere cristiani (…) 
Il Signore come martiri li accolga
Papa Francesco

Il Signore “come martiri li accolga”. Con queste parole, pronunciate con grande commozione, Papa Francesco ha voluto cominciare, come anticipato ieri, la Messa del mattino  a Casa S. Marta, nel ricordo dei 21 cristiani copti decapitati da miliziani dello Stato islamico. Anche la Congregazione per le Chiese Orientali si unisce in un comunicato al dolore del “popolo egiziano”, pregando Maria Regina della pace perché, scrivono, “ottenga la conversione del cuore dei violenti, susciti sagge decisioni in seno alla comunità delle Nazioni e doni ai popoli del Medio Oriente e dell'Ucraina la riconciliazione e il ritorno ad una serena convivenza e una pace duratura”
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Il vicario apostolico 
di Tripoli:
 
resto qui, 
non lascio i cristiani



Resterà in Libia anche se la situazione appare sempre più difficile, questa è la sua missione: è la testimonianza di mons. Giovanni Innocenzo Martinelli, vicario apostolico di Tripoli, francescano.
"La comunità internazionale dovrebbe essere capace di lanciare un dialogo con questo Paese che si è diviso e fa fatica a ritrovare innanzitutto l’unità interna. Cercare di essere strumenti di unità, innanzitutto per il Paese in se stesso e poi per il resto. Abbiamo pensato a prendere il petrolio, abbiamo pensato ai nostri interessi e ci siamo un po’ dimenticati del dialogo umano, sincero, tra le parti. ..." 
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Resto qui, non lascio i cristiani

Guarda anche il nostro post già pubblicato:

- Venti di guerra in Libia - No all'ennesimo disastro militare! "Perché non cominciare a bloccare la vendita delle armi e a bloccare ogni rapporto con chi sappiamo essere a supporto dell'Isis?