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mercoledì 25 febbraio 2015

Willy ora non dorme più in Piazza S. Pietro, ma riposa nel più antico cimitero germanico tra principi, cavalieri e nobili d'altro lignaggio.


Papa Francesco: "Il clochard non ha una tomba: 
diamogli una degna sepoltura in Vaticano"

Ancora una volta Papa Francesco apre le porte agli emarginati per eccellenza, i clochard. Dopo l'apertura del barbiere e delle docce dedicate ai senzatetto, il Santo Padre ha deciso di dare degna sepoltura a uno dei barboni più conosciuti a Piazza S. Pietro riservandogli un posto tra le tombe dei nobili benefattori della Chiesa.

Come racconta il Messaggero, Willy Herteleer era uno dei tanti barboni che affollano i vialetti e le arcate della città santa. Era un uomo mite e dal temperamento docile e innocuo, tanto che era conosciuto e benvoluto dai negozianti, dai portieri degli stabili della Città Leonina e dai sacerdoti. Come tanti altri nella sua condizione tutti i suoi averi erano concentrati in un piccolo trolley che portava sempre con sé. Le guardie svizzere che montano la guardia a Porta Sant'Anna avevano imparato a riconoscerlo e gli avevano attribuito affettuosamente il soprannome di "Araldo di sant'Anna".

Le sue giornate passavano tra la ricerca di un po' di calore in inverno e di un po' di fresco in estate; religiosi e non si fermavano spesso a salutarlo e in molti, discretamente, gli donavano un po' di denaro, del cibo caldo, una coperta, della frutta.

Willy Herteleer dipinto da mons. Ciani
Fiammingo di nascita, Willy aveva vissuto una vita turbolenta e per molti versi sconosciuta a tutti. Erano ormai decenni che si trovava nella condizione di vivere senza fissa dimora.

Monsignor Ciani, giurista rotale e canonico di San pietro, era diventato suo amico: Willy lo seguiva quando andava in basilica o nella chiesetta di sant'Anna e spesso pregavano insieme. Il canonico spesso si fermava a scambiare due chiacchiere con l'uomo, lo aiutava in ogni modo possibile, lo invitava a pranzo: erano diventati amici.

Durante una notte, lo scorso Gennaio, Willy muore all'ospedale Santo Spirito in Sassia. Il freddo ha la meglio sul suo corpo vecchio e malandato; alcuni passanti, notando la sua agonia, hanno chiamato un'ambulanza e prestato i primi soccorsi. Ma, per Willy, era troppo tardi.

Dopo qualche tempo Monsignor Ciani si è accorto dell'assenza del suo amico e ha iniziato a chiedere in giro se qualcuno sapesse dove fosse. Le indagini lo hanno condotto all'ospedale, dove Willy era ancora in obitorio. Nessuno aveva idea di dove seppellirlo.

"Santità, non sanno dove seppellirlo" - ha confidato il monsignore a Papa Francesco - "Diamogli una degna sepoltura in Vaticano" è stata la sua risposta.

Un evento fuori dalla norma, mai avvenuto prima. La vita di Willy, l'Araldo di sant'Anna, spesa dormendo sui marciapiedi attanagliato dal freddo, si è conclusa con un funerale sfarzoso dove è stato ricordato e onorato da quanti gli volevano bene.
Il clochard riposerà alle spalle della Basilica nel più antico cimitero germanico tra principi, cavalieri e nobili d'altro lignaggio. 
(Fonte: L'HUFFINGTON POST)
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... «Un uomo pulito, onesto, ordinato. Dovremmo prendere esempio da lui. Che dal cielo Willy interceda per noi e per quanti, come lui, vivono ai margini, vivono a stento non accolti né considerati dalla nostra società egoista» lo ha ricordato monsignor Ciani il giorno del funerale...


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