Papa Francesco ai mafiosi: convertitevi!
"Aprite il vostro cuore al Signore!"
"A quanti hanno scelto la via del male e sono affiliati a organizzazioni malavitose rinnovo il pressante invito alla conversione". Così il Papa durante l'udienza in Vaticano alla diocesi di Cassano allo Jonio. "Aprite il vostro cuore al Signore!", ha aggiunto il Pontefice, sempre rivolgendo le sue parole ai mafiosi.
"...Vorrei riaffermare un pensiero che vi ho suggerito durante la mia visita: chi ama Gesù, chi ne ascolta e accoglie la Parola e chi vive in maniera sincera la risposta alla chiamata del Signore non può in nessun modo darsi alle opere del male. O Gesù o il male! Gesù non invitava a pranzo i demoni: li cacciava via, perché erano il male. O Gesù o il male! Non si può dirsi cristiani e violare la dignità delle persone; quanti appartengono alla comunità cristiana non possono programmare e consumare gesti di violenza contro gli altri e contro l’ambiente. I gesti esteriori di religiosità non accompagnati da vera e pubblica conversione non bastano per considerarsi in comunione con Cristo e con la sua Chiesa. I gesti esteriori di religiosità non accompagnati da vera e pubblica conversione non bastano per considerarsi in comunione con Cristo e con la sua Chiesa. I gesti esteriori di religiosità non bastano per accreditare come credenti quanti, con la cattiveria e l’arroganza tipica dei malavitosi, fanno dell’illegalità il loro stile di vita. A quanti hanno scelto la via del male e sono affiliati a organizzazioni malavitose rinnovo il pressante invito alla conversione. Aprite il vostro cuore al Signore! Aprite il vostro cuore al Signore! Il Signore vi aspetta e la Chiesa vi accoglie se, come pubblica è stata la vostra scelta di servire il male, chiara e pubblica sarà anche la vostra volontà di servire il bene. ..."
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DISCORSO AI PARTECIPANTI AL PELLEGRINAGGIO DELLA DIOCESI DI CASSANO ALLO JONIO
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Servizio del TG3 Sicilia
Galantino: «Condanna senza riserve per chi uccide la speranza»
La chiarezza di quella condanna «non ha attraversato solo la nostra terra. Non sappiamo quanto quelle parole abbiano toccato il cuore di chi ha scelto di seguire in maniera sistematica la strada del malaffare; sappiamo però - ha porseguito Galantino - che quelle parole hanno contribuito a fare chiarezza anche al nostro interno, a purificare sempre di più le nostre scelte pastorali e ci hanno spinto a intensificare la nostra vigilanza sulle manifestazioni popolari della nostra fede»
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Per decenni “silenzio assoluto” della Chiesa
Parole che non ti aspetti dal procuratore nazionale antimafia Franco Roberti, il quale è intervenuto oggi nella Sala degli atti parlamentari della biblioteca del Senato per presentare la relazione annuale della Dna per il 2014. Secco l’attacco alla Chiesa, che “per decenni ha preferito il silenzio assoluto”. Roberti ha ricordato le parole di Papa Giovanni Paolo II contro la mafia nel 1993 pronunciate nella Valle dei Templi, “ma non ebbero seguito. Dopo le uccisioni di don Puglisi e don Diana c’è stato silenzio assoluto e nessuna reazione. Solo nel 2009 la Chiesa ha parlato delle mafie come di ‘strutture di peccato’ e ora Papa Francesco parla di scomunica. La Chiesa avrebbe potuto fare tantissimo ma per decenni non ha fatto niente, adesso con Papa Francesco qualcosa si muove”.
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