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mercoledì 11 febbraio 2015

Quanti altri morti dovremo piangere prima di reagire e porre rimedio a questa tragedia?


Gli ultimi salvati sono arrivati questa mattina all'alba sul molo Favaloro. E la loro testimonianza fa crescere in maniera drammatica il numero delle vittime della domenica di bufera nel Canale di Sicilia quando, ad essere raggiunti dai soccorsi nel mare forza otto con onde alte nove metri, non c'era solo il gommone con i 105 migranti, 29 dei quali morti di freddo. Poco dopo, nella stessa zona, sono stati raggiunti altri due gommoni, a bordo di uno c'erano solo due migranti, sull'altro erano in sette. Troppo pochi visto il numero di profughi che i trafficanti libici fanno salire su queste carrette del mare. E le prime dichiarazioni dei sopravvissuti, infatti, fanno ipotizzare una tragedia immane: "Sul secondo gommone abbiamo visto morire oltre duecento persone", raccontano. L'Unhcr conferma: 232 vittime. Poi un'altra testimonianza fa crescere ancora le dimensioni della tragedia. C'era una quarta imbarcazione - dice il sopravvissuto - anch'essa con un centinaio di persone a bordo. In tutto dunque i gommoni sarebbero stati quattro e i profughi imbarcati 460. Se così fosse le vittime sarebbero molte di più, oltre 400...

... Al comandante della “Sar” Daniel Perilli e al suo equipaggio, giovani marinai che oggi, costretti anche loro a ricorrere alle cure dei medici, vengono sostenuti dagli psicologi «perché è una notte che non dimenticheranno mai quella in cui, cercando di afferrare quelle cento paia di mani che si tendevano da un vecchio gommone che saliva e scendeva da onde alte quanto un palazzo, hanno avuto paura di morire anche loro». Migranti e soccorritori, vite in bilico per un giorno e una notte, arrivati a terra stremati dal gelo e disidratati per il vomito continuo, dopo 30 ore di navigazione impossibile. Immagini e testimonianze davanti alle quali l’alto rappresentante Ue Federica Mogherini ha annunciato la convocazione di una riunione straordinaria «per rivedere le politiche europee sull’immigrazione: non possiamo permettere altre tragedie in mare ». Anche perché il bilancio della strage è destinato a peggiorare...

... Quante altre morti ci vorranno per provocare quel sussulto che ha spinto il 18 ottobre 2013 il governo italiano, all’epoca guidato da Enrico Letta, a lanciare l’operazione Mare nostrum, cioè la più grande operazione di salvataggio in mare di profughi della storia dell’umanità?

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