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lunedì 16 febbraio 2015

Romero: santo per tutto il popolo di Dio


Romero: santo per tutto il popolo di Dio

di Rowan Williams




Considero un grande onore l’invito a parlare di mons. Romero. Mi unisco alle preghiere affinché nel 2015 l’arcivescovo venga riconosciuto per quello che indubitabilmente è: uno dei più grandi doni degli ultimi decenni da parte del Signore all’intero popolo di Dio; un uomo la cui testimonianza e il cui insegnamento costituiscono un lascito per i cristiani in ogni parte del mondo.

È stato uno dei suoi amici e collaboratori, il grande teologo gesuita Jon Sobrino, a definire Romero “un evento teologico”. Cosa significa dire della vita e della morte di qualcuno, o addirittura della sua intera personalità, che questa costituisce un “evento teologico”? Sobrino ce lo spiega. Un evento teologico è un evento nel quale si assiste a una sorta di riavvicinamento tra la Parola di Dio e la parola, o talvolta il grido senza parole, della sofferenza. La Teologia, così lontana dall’essere una speculazione umana su Dio, raggiunge il suo più alto livello di autenticità quando diventa in un certo senso vera espressione di Dio. Non l’espressione di Dio che viene dall’alto, come molti teologi e vescovi vorrebbero che fosse, ma la Parola di Dio che si esprime con e attraverso chi condivide la sofferenza di Gesù Cristo e la sua gloria.

Sobrino scrive: «Il grido di un intero popolo è stato trasformato dall’arcivescovo Romero in preghiera offerta a Dio». E nell’ascoltare e dare voce a questo grido, alla presenza di Dio, Romero diviene un evento teologico: la Parola di Dio e il grido di chi soffre sono legati. (...).

Romero credeva che la parte più importante del suo ministero consistesse proprio nel dare voce a coloro che non hanno voce. Ma naturalmente il suo dare voce al grido dei poveri era qualcosa di più di una semplice questione di parole. Ha dato voce all’esperienza dei poveri correndo i loro stessi rischi. Ancora una volta, come nel caso di Gesù, fare proprio il grido dei sofferenti diventa esso stesso rischio e motivo di sofferenza. (...). Romero credeva che, se la Chiesa deve essere dove Dio è, deve essere con i poveri. E così scriveva nel dicembre del 1979 alla Vigilia di Natale: «Oggi è il momento di cercare questo bambino Gesù, ma non nelle belle immagini dei presepi, bensì tra i bambini che non mangiano a sufficienza, che stasera sono andati a letto senza aver cenato.
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