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sabato 16 agosto 2014

"I massacri dei cristiani in Iraq: il silenzio dei musulmani, il silenzio degli intellettuali" di Stefano Allievi


I massacri dei cristiani in Iraq:
il silenzio dei musulmani,
il silenzio degli intellettuali
di Stefano Allievi


I massacri perpetrati nei confronti dei cristiani e di altre minoranze religiose in Iraq, sono qualcosa che va oltre il pensabile e l’immaginabile. Teste mozzate e mostrate sulle picche, barbare crocifissioni, stupri di massa, bambine vendute come schiave, donne e bambini sepolti vivi, villaggi bruciati, luoghi di culto, monumenti, croci, cimiteri vandalizzati e distrutti, e infine centinaia di migliaia di profughi e dispersi: sono pezzi di umanità e di storia millenaria letteralmente cancellati, nel più barbaro e feroce dei modi. Tutto questo ad opera dei cosiddetti miliziani dell’Isis, i seguaci di al-Baghdadi, sedicente ‘califfo’ islamico, che vuole costruire sul più primitivo dei terrori uno stato teocratico, basato su rozze e semplificatrici interpretazioni del messaggio religioso islamico.

Di fronte a queste distruzioni di massa, quello che colpisce, che inquieta, è l’assordante silenzio in cui le turpi violenze di al-Baghdadi e dei suoi sono avvolte nel campo islamico: e, in particolare, da parte delle minoranze musulmane che vivono in Europa.

Nei paesi coinvolti, a cominciare dallo stesso Iraq, sono spesso le popolazioni musulmane stesse ad aiutare questi poveri derelitti perseguitati: e alcune testimonianze di personaggi pubblici e giornalisti – in paesi dove fare il giornalista è ancora un mestiere non di rado eroico – si sono levate, in vari paesi dell’area, in difesa dei cristiani e delle altre minoranze sotto attacco. Ma è da noi, in Europa, che, sorprendentemente, ben poche voci si sono levate contro quanto sta avvenendo. Anche da parte degli europei, peraltro, a cominciare da intellettuali e intellighenzia. Forse perché le persecuzioni di cristiani non sono trendy, forse perché le chiese dominanti nei rispettivi paesi stanno antipatiche di default all’intellighenzia laica, il silenzio domina: anche tra i commentatori, nelle università, e ancora di più tra coloro che di mestiere si occupano proprio di islam e musulmani nelle varie aree del mondo.

Ma è il silenzio dei musulmani che colpisce di più. Proprio loro, giustamente così sensibili, in quanto coinvolti direttamente, ai diritti delle minoranze religiose in Europa, sono incredibilmente silenti e muti di fronte al massacro di intere minoranze religiose nei loro paesi, o in paesi comunque musulmani, dove la persecuzione è perpetrata in nome della stessa loro fede. E dove i perseguitati, per quel che riguarda i cristiani, sono i fratelli nella fede di chi, in Europa, si schiera al loro fianco in difesa dei diritti all’espressione religiosa e ai luoghi di culto dei musulmani in Europa...