In fondo, non è facile spiegare il motivo di una tesi – "La mia vita nel pozzo" – proprio sull’autismo e i social network. Soprattutto se in quelle pagine di pensieri minimi, sono racchiusi i suoi primi 28 anni da autistico con deficit cognitivo grave. Questa la diagnosi che papà Virgilio e mamma Ines Paolucci si sono sentiti ripetere fino alla nausea nei primi 11 anni della vita di Andrea. Decine di medici, altrettante terapie persino oltreoceano per non arrendersi a quell’apparente incomunicabilità del loro unico figlio. Poi la scoperta della comunicazione aumentativa alternativa (Caa) e di una tastiera che ha consentito a questo ragazzo dolce con gli occhiali spessi, d’imparare a leggere, diplomarsi e, dopo 29 esami scritti in sette anni, di laurearsi con 110 e lode in Scienze della formazione nell’ateneo dell’Aquila...
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Nell’aula consiliare del Comune di Rieti, questa mattina il sindaco di Rieti Simone Petrangeli ha consegnato ad Andrea Paolucci l’attestato di merito, a nome di tutta la città, per il conseguimento con 110 e lode della laurea in Scienze della Formazione e del Servizio Sociale presso l’Università di L’Aquila.
Visibilmente commosso Andrea, in presenza anche dei suoi genitori mamma Ines e papà Virgilio dell’Associazione Loco Motiva, ha ringraziato i presenti chiedendo a tutti di dare l’attenzione che gli è stata rivolta anche ad altri ragazzi con problemi...