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giovedì 8 maggio 2014

Perdere il tempo - Papa Francesco - S. Messa Cappella della Casa Santa Marta - (video e testo)


S. Messa - Cappella della Casa Santa Marta, Vaticano
8 maggio 2014
inizio 7 a.m. fine 7:45 a.m. 



Papa Francesco:
"È più importante la grazia che tutta la burocrazia"

Chi nella Chiesa è chiamato ad amministrare i Sacramenti deve lasciare spazio alla grazia di Dio e non porre ostacoli di tipo "burocratico". Lo ha affermato Papa Francesco all’omelia della Messa presieduta questa mattina in Casa S. Marta.

“Chi fa l’evangelizzazione è Dio”. Papa Francesco ribadisce questa verità opponendola all’eccesso di burocratizzazione che talvolta nella Chiesa può ostacolare l’accostarsi delle persone a Dio. Il modello cui rifarsi – afferma – è l’Apostolo Filippo, il quale nel brano odierno degli Atti degli Apostoli mette in luce le tre qualità cristalline di un cristiano: docilità allo Spirito, dialogo, fiducia nella grazia.
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“Non si può evangelizzare senza il dialogo. Non si può. Perché tu devi partire proprio da dove è la persona che deve essere evangelizzata. E quanto importante è questo. ‘Ma, padre, si perde tanto tempo, perché ognuno ha la sua storia, viene con questo, le sue idee...’. E perde il tempo… Più tempo ha perso Dio nella creazione del mondo e l’ha fatta bene! Il dialogo. Perdere il tempo con l’altra persona, perché quella persona è quella che Dio vuole che tu evangelizzi, che tu gli dia la notizia di Gesù è più importante. Ma come è, non come deve essere: come è adesso”.
Le parole di Filippo suscitano nel ministro etiope il desiderio di essere battezzato e al primo corso d’acqua lungo la strada così avviene. Filippo amministra il Battesimo all’etiope, “lo porta – osserva il Papa – nelle mani di Dio, della sua grazia”. E a sua volta, nota Papa Francesco, il ministro sarà in grado di generare la fede e “forse questo – conclude – ci aiuterà a capire meglio che chi fa l’evangelizzazione è Dio”:
“Pensiamo a questi tre momenti dell’evangelizzazione: la docilità per evangelizzare; fare quello che Dio manda, secondo il dialogo con le persone - ma nel dialogo, si parte da dove loro stanno - e terzo, affidarsi alla grazia: è più importante la grazia che tutta la burocrazia. ‘Cosa impedisce che?’. Ricordiamo questo. E tante volte noi in Chiesa siamo una ditta per fabbricare impedimenti, perché la gente non possa arrivare alla grazia. Che il Signore ci faccia capire questo”.


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