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sabato 31 maggio 2014

OREUNDICI - IL QUADERNO DI MAGGIO 2014: LE COMPLESSITA' DELL'EDUCARE - L'EDITORIALE di Mario De Maio - PROMETTETE DI NON SCORAGGIARVI? la tentazione di perdere la speranza di Arturo Paoli



OREUNDICI
IL QUADERNO DI MAGGIO 2014



LE COMPLESSITA' DELL'EDUCARE




L'EDITORIALE 
di Mario De Maio

Scrivo questa lettera sull’aereo di ritorno dall’ultimo mio viaggio a Madre terra. Pensare al miracolo di questo enorme aereo, che a diecimila metri di altezza, mi porta a casa dall’altro capo del mondo, è il frutto dell’intelligenza dell’uomo applicata alla tecnologia, mi pone una grande domanda: “quando la mente dell’uomo con la sua eccezionale creatività, che sa progettare anche cose negative, riuscirà a cambiare la qualità dei rapporti umani, superando egoismi e aggressività? Quando riuscirà a trasformare il mondo in una comunità di amici?”. Nella quotidianità e nelle nostre professioni siamo capaci di inventarci soluzioni a mille problemi. Questa intelligenza, applicata alle relazioni umane, alla politica, fa prevalere il proprio interesse, la propria aggressività, la propria incapacità di accogliere l’altro. 
Questo quaderno che offre riflessioni sull’educare oggi, darebbe un grande contributo se ci aiutasse a educare noi stessi e i giovani nella sfida di cambiare il mondo in positivo. Abbiamo ricevuto questo testimone dai santi e dai saggi di ogni tempo e in particolare da Gesù Cristo. Quali sono i metodi per raggiungere questa utopia? ...


PROMETTETE DI NON SCORAGGIARVI?
la tentazione di perdere la speranza
di Arturo Paoli

“Con questo numero la rubrica Lettera dall’America Latina è affidata alla penna di Arturo Paoli, piccolo fratello del vangelo da molti anni nel continente sudamericano.” Era il mese di gennaio del 1981 quando il direttore del mensile Nigrizia, padre Alex Zanotelli, annunciava ai lettori l’inizio della collaborazione di fratel Arturo. Anche noi iniziamo un viaggio nella vita latinoamericana di Arturo Paoli, con la pubblicazione del primo articolo (ne scriverà 106, nell’arco di dodici anni) da lui scritto per Nigrizia.

Il 25 gennaio, festa della conversione di San Paolo, sono stato invitato a concelebrare con dom Paolo Evaristo Arns, cardinale arcivescovo di San Paolo del Brasile, nella sua cattedrale. Il popolo delle favelas e dei quartieri popolari gremiva la cattedrale che è una riproduzione, non volgare per la verità, di una delle tante cattedrali gotiche dell’Europa. Ormai San Paolo come molte delle metropoli moderne ha rinunziato a una originalità architettonica, per cui non trovo tanto stonato questo immenso edificio, soprattutto oggi che lo scopro aper to ad accogliere il popolo. Lo stile pastorale dell’arcivescovo evidentemente seleziona il pubblico, e qui oggi si assiepa quel pubblico che non siamo abituati a trovare nei templi del centro. Il cardinale mi saluta e mi abbraccia come un vecchio amico, con quella cordialità brasiliana che lui, uomo del sud e di famiglia tedesca, deve essersi fatta lungo il cammino che sta percorrendo dolorosamente col suo popolo da dieci anni...

Educare è aiutare gli altri
a essere quello che devono essere:
il granello una spiga,
la stella una costellazione,
il pensiero un poema,
il palpito un'amicizia.

Primo Mazzolari