Concedi al tuo servo un cuore docile, perché sappia rendere giustizia al tuo popolo e sappia distinguere il bene dal male" (1Re 3,9)
Traccia di riflessione sul Vangelo
di Santino Coppolino
Vangelo: Gv 14,15-21
Traccia di riflessione sul Vangelo
di Santino Coppolino
Vangelo: Gv 14,15-21
"Chi mi ama sarà amato dal Padre mio e io lo amerò e gli manifesterò me stesso" (14,21)
Amare il Signore Gesù è il cuore della nostra fede, il pieno compimento dello "Shemà":
"Amerai il Signore tuo Dio con tutto il cuore, con tutta l'anima e con tutte le forze" (Dt 6,5).
Adesso i discepoli sono in grado di comprendere la richiesta di Gesù, hanno sperimentato come lui li ama:
si è fatto loro servo, ha lavato loro i piedi, ha deposto la sua vita per loro, anche se loro lo rinnegano e lo tradiscono. Egli ci ama di un amore divino, e il nostro amore per lui è solo la risposta al suo per noi, che ci vuole simili a lui. Amare il Signore significa accogliere la sua Parola di salvezza che sempre ci rimanda al servizio dei fratelli, nella carità.
Questi sono i "suoi comandamenti da custodire", comandamenti che in realtà sono uno solo, uno nuovo (entolè kainè), mai udito prima:
"amatevi gli uni gli altri come io ho amato voi"(Gv 13,34).
Potremo affermare di amarci veramente, nella misura in cui questo amore si fa servizio agli altri.
Ma noi, da soli, siamo incapaci di amare, per questo Gesù ci rassicura che la sua azione di salvezza sarà proseguita dallo Spirito Santo, l'Amore infinito del Padre che starà sempre accanto a noi e in noi:
"lo Spirito della fedeltà, il Paraclito" , il Consolatore, l'Intercessore, il Difensore, il Soffio Santo del Padre, che animerà e darà nuova vita all'uomo, che si prenderà cura di ogni figlio che si lasci avvolgere dal suo amore, per condurlo alla piena maturità della fede.