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lunedì 22 ottobre 2012

CRISI E SACRIFICI PER LE FAMIGLIE, MA I CACCIABOMBARDIERI F35 COSTERANNO IL DOPPIO

I cacciabombardieri d’attacco F-35 di produzione internazionale costeranno più del previsto, ma soprattutto molto di più (almeno il doppio, valutando le stime) di quello che era stato dichiarato dal Ministero della Difesa in un’audizione ufficiale alla Camera dei Deputati nello scorso febbraio. Il dato non stupisce la Rete Italiana per il Disarmo (promotrice della campagna “Taglia le ali alle armi” dedicata al caccia JSF ed al tema delle spese militari) che da sempre sostiene una forte e sospetta sottostima dei costi dichiarati dal nostro Governo per l’acquisto di questi aerei.
Quello che stupisce è che oggi l’ammissione viene direttamente dal Generale De Bertolis (Segretario Generale della Difesa cioè responsabile delle acquisizioni di armamenti per il nostro paese) che lo ha dichiarato in una lunga intervista al magazine Analisi Difesa. Per la sola configurazione standard (quindi con tutta una serie di elementi ancora da aggiungere) si parla di un costo tra i 100 e i 107 milioni di euro, cioè oltre il 25% in più di quanto dichiarato a Febbraio 2012 dagli stessi esponenti della Difesa.
“L’ammissione avviene quindi per bocca dello stesso Generale che pochi mesi fa, insieme ad altri esponenti dell’Aeronautica, aveva cercato di gettare acqua sul fuoco delle polemiche e delle richieste di chiarimento provenienti in particolare dalla nostra Campagna – afferma Francesco Vignarca coordinatore di Rete Disarmo– questo ci spinge ancora una volta a richiedere un confronto diretto con il Governo e una riflessione forte sul tema delle spese militari. In questo periodo di crisi e sacrifici siamo sicuri che siano il miglior modo per spendere i soldi pubblici?”

La Difesa ammette un consistente aumento di costi. Ogni aereo viene oltre 40 milioni di dollari in più rispetto a quanto dichiarato tra febbraio e marzo al Parlamento e ai giornali.
L'aumento è notevole: da 80 a 127,3 milioni di dollari per aereo. Se va bene. Perché in una variante più sofisticata si arriva a 137,1 milioni per velivolo. Mica poco in tempo di spending review. Gli F-35 sono aerei prodotti dal colosso statunitense Lockheed Martin. Chi li costruisce e chi li compra li definisce pudicamente mezzi multiruolo. In realtà sono aerei versatili che possono sia difendere (comportandosi dunque da caccia) che attaccare (alla stregua di veri e propri bombardieri; magari portando anche ordigni nucleari). Soprattutto sono pozzi senza fondo. Costano un occhio della testa.

Cacciabombardieri, corazzate, bombe, munizioni. Tutte le armi distruttive vengono spostate nella contabilità del Pil, da un capitolo all’altro: e nel passaggio, acquistano valore. Così sale il Pil dei paesi più armati. Parola di Eurostat
Metti un turbo nel Pil. Le nuove direttive statistiche internazionali, con l’aggiornamento dei manuali a cui si attengono i sistemi nazionali di statistica in tutto il mondo, porteranno dal 2014 una sorpresa, cambiando i metodi di contabilizzazione delle spese militari. A essere “premiati”, con un salto in avanti del prodotto interno lordo, saranno soprattutto i paesi con maggior produzione di armamenti di tipo puramente offensivo; cioè quelle armi che si distruggono nel loro uso bellico, non appena raggiungono l’obiettivo per cui sono state costruite: ammazzare e distruggere.