Sono diventato grande nelle brevi ore di un pomeriggio d’inverno. Avevo compiuto otto anni quattordici giorni prima.
Comincia così - nella biografia scritta da Silvia Pettiti - il racconto della propria vita da parte di Arturo Paoli, sacerdote e missionario, dal titolo Arturo Paoli. Ne valeva la pena (ed. San Paolo, 2010, con la Prefazione di Walter Veltroni).
Quello era il pomeriggio del 14 dicembre 1920...
Riflettendo sul fatto che una vita tanto eccezionale abbia preso le mosse da una ovvietà (la constatazione, appunto, dell’urgenza e della necessità dell’amore tra gli uomini), si scopre quanto sia spesso tutt’altro che banale prendere il coraggio a due mani e mettere in pratica fino in fondo ciò in cui davvero si crede. Non so se Arturo Paoli sia stato un eroe, oppure un santo; ciò che emerge da questo bell’acquerello di Pettiti è semplicemente il ritratto di un uomo che ha saputo fare poche chiacchiere e molti fatti. Più che un esempio, un monito.
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L'INTRODUZIONE DELL'AUTRICE SILVIA PETTITI
«Scrivere è viaggiare senza il peso delle valigie», disse Emilio Salgari.
Ho viaggiato, senza il peso delle valigie, per circa dodici mesi: numerosi gli incontri con Arturo Paoli e con tanti testimoni che hanno condiviso le sue esperienze dalla sua giovinezza ad oggi. Ho cercato di tessere insieme ricordi, letture, immagini, parole, tra le migliori vergate da Arturo stesso nel corso della sua lunghissima vita. Le pagine che ne sono scaturite compongono un puzzle dal quale emerge l’intreccio delle storie con la Storia, la freschezza del pensiero, l’originalità dell’uomo e della sua fede.
Il libro ha la forma del racconto a due voci: Arturo narra in prima persona ricordi ed eventi, espone le sue opinioni sulla società, sulla politica, sulla Chiesa, confida la sua ricerca spirituale ed umana di uomo sempre in cammino; la voce narrante srotola il filo degli avvenimenti dentro cui si è svolta la vita di Arturo, attraverso un secolo di storia, durante il quale è cambiato più volte il mondo, e attraverso due continenti, l’Europa e l’America Latina. Le parole di Arturo provengono da fonti diverse, richiamate nelle note bibliografiche. Ho omesso il riferimento quando sono tratte dalle mie interviste o da episodi da lui raccontati in situazioni informali. Molte citazioni non sono letterali, mi sono permessa alcuni adattamenti per rendere coerente la narrazione.
Man mano che il lavoro procedeva, cresceva in me la consapevolezza dell’ardua impresa di “far stare l’oceano in un bicchiere”. Allora, scusandomi sinceramente con le tante persone importanti per la vita di Arturo che non sono nominate, per i tanti luoghi da lui amati e visitati che non ho potuto ricordare, per i tanti fatti che ho dovuto omettere o raccontare per eccessiva rapidità, voglio sperare che queste pagine possano costruire ancora legami di amicizia ed essere occasione di incontro tra quanti hanno a cuore il senso del vivere.
Leggi un estratto dalla prefazione di Walter Veltroni, l'indice e le recensioni di Carlo Molari e Piergiorgio Camaiani: ARTURO PAOLI «NE VALEVA LA PENA»
Vedi anche alcuni dei nostri post precedenti: