"Un cuore che ascolta - lev shomea"
"Concedi al tuo servo un cuore docile,
perché sappia rendere giustizia al tuo popolo
e sappia distinguere il bene dal male" (1Re 3,9)
I sapienti e gli intelligenti secondo la mentalità del mondo vanno in cerca di un dio sapiente e potente. Sono coloro che conoscono bene come vanno le cose della vita e come in esse bisogna districarsi utilizzando le logiche del mondo. Ai piccoli, agli infanti, a coloro che non hanno mai voce in capitolo e ai quali è precluso persino l'uso della parola (népioi = senza parola) è invece rivelato il mistero d'amore del Padre che è il suo Figlio Gesù fratello nostro, giogo soave e leggero che non schiaccia, umilia e condanna, ma risana il cuore di ogni uomo restituendo a tutti vita e gioia. In Gesù, Riposo (Shabbat) definitivo e pienezza della creazione, rinveniamo la vera Sapienza nella fragilità e nella debolezza della sua umanità. Una Sapienza che i sapienti secondo le logiche del mondo rifiutano e irridono, perché ai loro occhi è solo scandalo e follia, precludendosi così l'accesso alla pienezza di vita. Il dono della conoscenza di Dio è invece riservato ai piccoli, a quanti sono consapevoli di valere niente, ma che questo niente risulta essere «il solo luogo dove ogni carne può accogliere l'infinita ricchezza di Colui che è tutto» (cit.).
perché sappia rendere giustizia al tuo popolo
e sappia distinguere il bene dal male" (1Re 3,9)
Traccia di riflessione sul Vangelo
a cura di Santino Coppolino
XIV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO A)
Vangelo:
