È tornato alla casa del Padre
Mons. Luigi Bettazzi
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Folla in duomo per l'addio a Bettazzi. Il funerale aperto dal messaggio di Papa Francesco
IVREA - Una folla dentro e fuori il Duomo per l'estremo saluto a monsignor Luigi Bettazzi, il vescovo emerito di Ivrea scomparso domenica a 99 anni. C'erano cardinali e vescovi da tutta Italia, padre Enzo Bianchi e don Ciotti, decine e decine di sindaci. E poi c'era tanta, tanta gente. Il «suo» popolo: cattolico e non solo, che l'ha amato e seguito in tutti questi anni. Sulla bara nessun fiore, solo la bandiera con i colori della Pace.
Il funerale, celebrato dal cardinale Arrigo Miglio, già vescovo della diocesi eporediese dopo Bettazzi, si è aperto con un messaggio di papa Francesco che ha voluto ricordare il vescovo emerito: «Grande appassionato del Vangelo che si è distinto per la vicinanza ai poveri diventando segno profetico di giustizia e di pace in tempi particolari della storia della chiesa, nonché uomo di dialogo e punto di riferimento per numerosi esponenti della vita pubblica e politica italiana»". Bergoglio ha espresso la sua «spirituale vicinanza ai familiari e a quanti piangono la scomparsa del presule così tanto amato e apprezzato da coloro che ha incontrato nel suo lungo e fecondo ministero». «Grato al Signore per questo intrepido testimone del concilio», si legge nel telegramma a firma del segretario di Stato Vaticano, cardinale Pietro Parolin.
«Non possiamo che ringraziare umanamente tutti i presenti - ha detto uno dei nipoti, a nome di tutta la famiglia - il vostro numero oggi qui testimonia tutto quello che Luigi ha seminato anche per la sua simpatia umana». Parole condivise dal sindaco di Ivrea, Matteo Chiantore: «Bettazzi ha attraversato il mondo con le sue domande critiche, a volte scomode. Con la sua capacità di dialogare e costruire ponti di pace. Come Olivetti è stato capace di navigare in mari aperti, in percorsi non indicati. Un uomo libero. Grazie monsignor Bettazzi per essere entrato dentro la nostra città: sei stato la nostra guida».
Tra gli interventi in Duomo anche quello del vescovo di Altamura-Gravina-Acquaviva delle Fonti, Giovanni Ricchiuti, attuale presidente di Pax Christi Italia. «Le tue scelte coraggiose hanno illuminato il nostro cammino - ha detto il vescovo rivolgendosi idealmente a Bettazzi - come non ricordare la tua scelta di essere dalla parte delle minoranze, degli scartati e dei poveri, nello spirito del concilio che hai sempre testimoniato in prima persona". Ricchiuti ha sottolineato l'impegno di Bettazzi come «fedeltà alla parola di Dio che talvolta, anche all'interno della chiesa, ti è stata rimproverata. Noi vogliamo chiederti anche perdono per quei momenti».
E ancora: «Oggi tutti parlano di te, ma lascia che te lo dica: guarda che sei morto. Pensano che tu possa dare meno fastidio di quanto invece davi da vivo - ha aggiunto il presidente di Pax Christi Italia interrotto da uno scrosciante applauso - quante volte le tue posizioni, anche recenti, contro la guerra, le spese militari e il riarmo sono state criticate o quantomeno ignorate. Ci hai indicato la passione per la pace e per la non violenza, una passione che spesso ti ha messo in una posizione di isolamento che tu hai vissuto sempre con il sorriso sulle labbra. Il modo migliore per ricordarti è continuare sulla strada tracciata dalla tua stessa fantasia creativa e generatrice: saper osare e sognare la pace».
(fonte: Quotidiano Canavese 18/07/2023)
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Guarda il video del saluto di Mons. Ricchiuti
(Presidente di Pax Christi)
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Saluto del Vescovo Edoardo all’inizio della Celebrazione esequiale
Questo momento di dolore e di serena preghiera unisce la Diocesi di Ivrea a tante e tante persone.
Ringrazio tutti i presenti: insieme alle Autorità Civili e Militari, gli Eccellentissimi Arcivescovi e Vescovi venuti da varie Diocesi del Piemonte e da fuori della nostra Regione. Porto la commossa partecipazione spirituale di coloro che non hanno potuto essere presenti: tra questi Sua Eminenza il Cardinale Matteo Zuppi, Sua Eminenza il Cardinale Tarcisio Bertone e Sua Eccellenza l’Arcivescovo di Torino, nostro Metropolita.
Ringrazio per la loro presenza gli Eminentissimi Cardinali Giuseppe Bertello e Arrigo Miglio, il quale presiede questa celebrazione.
Ringrazio davvero tutti, di cuore.
Il Signore ha chiamato a Sé monsignor Luigi Bettazzi quando già avevamo abbozzato i festeggiamenti per il suo 60° di Episcopato (al santuario di Prascundù il 27 agosto) e il 100° compleanno (in Cattedrale il 26 novembre). Ci uniremo a lui che ringrazierà il Signore in altro santuario.
Monsignor Bettazzi.
Molto meglio di me – che l’ho conosciuto di persona solo al mio arrivo ad Ivrea, quando egli da tredici anni ormai era Vescovo emerito – altri hanno sottolineato in questi giorni, e ancora sottolineeranno, importanti aspetti del vivere, del pensare, dell’agire di monsignor Luigi. Convinto che non si tratta di un elemento marginale, io mi soffermo sulla sua bella umanità, da tutti riconosciuta come grande valore aggiunto.
Fin da subito si è instaurato tra noi un rapporto sincero, preziosa realtà, oggi in particolare; e, basato sulla sincerità del rapporto, un reciproco rispetto che mi ha fatto percepire in monsignor Bettazzi un padre.
La sua età era quella della mia cara mamma: “la mia coscritta” diceva monsignor Luigi ogni volta che la incontrava… “Come sta la mia coscritta? Salutamela!” mi diceva ogni volta…
Erano persone – sia lui che lei – di forte tempra, di robusta volontà, di salde convinzioni: uomini e donne che non si perdevano in quisquiglie perché capaci di sguardi profondi sulla realtà e animati da forte speranza, umana e teologale.
Da una ricca umanità si è confortati, vivificati. Da una povera umanità, anche in presenza di altre doti cospicue di mente e di ingegno, si rimane mortificati.
Al caro monsignor Luigi il mio grazie, anche a nome della sua “coscritta” che da poco lo ha preceduto là dove tutti siamo incamminati: dove tutto è chiaro e dove conta l’essenziale che si è cercato lungo i passi del cammino terreno; là dove risplende quel Volto verso cui puntiamo lo sguardo, desiderosi di vederlo non solo attraverso i veli del mistero…
Ho sotto gli occhi il testamento spirituale di monsignor Luigi: quattro fitte pagine vergate a mano in cui, facendo scorrere, fin dagli inizi, la sua lunga vita, ringrazia Dio Padre e Figlio e Spirito Santo, le persone, le istituzioni e le tante realtà significative che hanno arricchito il suo cammino di uomo e di cristiano; e conclude con un’umile richiesta di perdono, a tanti rivolta.
Carissimo monsignor Luigi, “In paradisum deducant te angeli”!
(fonte: Diocesi di Ivrea !8/07/2023)
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