Non si spari a chi salva vite in mare:
appello di Croce e Mezzaluna Rossa e Sos Mediterranee
Allarme dopo che, venerdì scorso, la guardia costiera libica ha sparato a meno di 100 metri dall'equipaggio umanitario e dai naufraghi: è il terzo incidente di quest’anno. “Le organizzazioni umanitarie che cercano di aiutare le persone in difficoltà in mare temono per la loro sicurezza. questo può far crescere ulteriormente il numero di morti in mare”
Il soccorso (foto Claire Juchat_SOS MEDITERRANEE)
Non si spara sulla Croce Rossa: ciò che anche la saggezza popolare suggerisce, sembra sfuggire drammaticamente alla guardia costiera libica. E’ successo venerdì scorso, ma è già il terzo incidente del genere solo quest’anno anno: durante un'operazione di salvataggio in mare, la vita dei naufraghi di un equipaggio umanitario di Sos Mediterranee e Ficr è stata messa in pericolo dagli spari esplosi a meno di 100 metri di distanza.
L'equipaggio a bordo della nave di soccorso umanitaria Ocean Viking, gestita da Sos Mediterranee e dalla Federazione Internazionale della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa (Ficr), ha risposto a una chiamata di mayday su una piccola imbarcazione in difficoltà in acque internazionali. al largo delle coste libiche. Era la seconda operazione della giornata, dopo un primo salvataggio di 46 persone, avvenuto anch'esso in acque internazionali nella regione libica di ricerca e soccorso.
Poco dopo il soccorso degli undici naufraghi da parte delle lance di salvataggio della Ocean Viking, una motovedetta della guardia costiera libica si è avvicinata alla scena ad alta velocità e ha iniziato a sparare diversi colpi a distanza ravvicinata. Gli spari sono stati esplosi a meno di 100 metri dall'equipaggio umanitario e dai naufraghi - tra questi una donna e cinque bambini non accompagnati - mentre cercavano di tornare alla Ocean Viking. Sebbene i naufraghi e i membri dell'equipaggio siano riusciti a mettersi in salvo a bordo della Ocean Viking, tutti sono sotto shock e alcuni hanno riportato ferite a causa delle pericolose manovre della guardia costiera libica.
Giannis, leader del gommone di salvataggio più vicino alla motovedetta libica, racconta: "L'impatto della scia creata dalla motovedetta libica sulle nostre imbarcazioni è stato così forte che mi sono ferito alla schiena. Mentre continuavano a sparare e a inseguirci, la sicurezza delle persone soccorse e dell'equipaggio era nelle mani di un uomo armato".
È la terza volta dall'inizio dell'anno che l'equipaggio di Sos Mediterranee è stato minacciato, intimidito e attaccato dalla guardia costiera libica. Per questo, l'organizzazione umanitaria, insieme a Croce Rossa e Mezzaluna Rossa, “condannano qualsiasi attacco ai naufraghi e agli operatori umanitari che rispondono a un'emergenza – scrivono in una nota - Come organizzazioni umanitarie civili, il nostro obiettivo è quello di salvare vite umane, colmando il vuoto di ricerca e soccorso lasciato nel Mediterraneo, e queste situazioni mettono le persone sempre più a rischio. Allo stesso tempo, il numero di morti e dispersi al confine meridionale dell'Europa continua ad aumentare”.
Dichiara Maria Alcazar Castilla, vice direttore regionale per l'Europa e l'Asia centrale della Ficr: "Siamo estremamente preoccupati per la sicurezza nel Mar Mediterraneo. Quest'anno abbiamo assistito a un numero spaventoso di persone morte in mare, come le vittime dell'orribile naufragio al largo delle coste della Grecia. Allo stesso tempo, le organizzazioni umanitarie che cercano di aiutare le persone in difficoltà in mare temono per la loro sicurezza. Questa situazione di pericolo può portare alla perdita di altre vite, anche se tutte queste morti di persone in mare sono evitabili".
Il 2023 è stato finora un anno particolarmente mortale: Da gennaio, 1728 persone sono morte nel tentativo di attraversare il Mediterraneo centrale in cerca di sicurezza e pace in Europa. “Si tratta del numero di morti più alto dal 2017 e quasi certamente di un dato inferiore alle aspettative – concludono le organizzazioni - Per evitare altre morti, è fondamentale che gli operatori umanitari possano operare in sicurezza per assistere le persone in difficoltà in mare”.
Gli altri incidenti
Il 25 gennaio, la guardia costiera libica ha interferito con un'operazione di salvataggio in corso, impedendo alla squadra di ricerca e soccorso di Sos Mediterranee, a bordo di una lancia di salvataggio, di tornare alla nave madre. Tutti i sopravvissuti e l'equipaggio hanno infine raggiunto la salvezza a bordo della Ocean Viking, dove la Ficr ha fornito loro assistenza post-soccorso.
Il 25 marzo, una nave di pattuglia della Guardia Costiera libica si è avvicinata pericolosamente alla Ocean Viking (meno di 50 metri). Non rispondendo alle chiamate VHF, la guardia costiera libica ha iniziato a sparare colpi in aria in prossimità della Ocean Viking mentre la nave di soccorso cercava di lasciare la scena. Solo dopo aver sparato, la Guardia costiera libica ha chiesto in lingua araba alla Ocean Viking di lasciare l'area.
La partnership operativa tra la Ficr e Sos Mediterranee, a bordo della Ocean Viking, colma un'importante lacuna nella risposta umanitaria per assistere e soccorrere le persone in difficoltà in mare. A tal fine, forniamo servizi umanitari essenziali come cibo, articoli per le necessità di base e accesso alla protezione e ai servizi sanitari a tutti i sopravvissuti, indipendentemente dal loro status migratorio.
Sos Mediterranee e Ficr
Sos Mediterranee è un'organizzazione marittima e umanitaria per il salvataggio di persone in difficoltà in mare. È stata fondata da cittadini europei nel 2015 e ha avviato le operazioni di soccorso nel Mediterraneo centrale nel febbraio 2016. Da allora, l'organizzazione ha assistito più di 37.700 persone in mare. Un totale di 8261 persone sono state salvate dalla Ocean Viking da quando ha iniziato a operare nell'agosto 2019. L'organizzazione no-profit con sede in Francia, Germania, Italia e Svizzera, è finanziata principalmente attraverso le donazioni. it.sosmediterranee.org - Twitter - Instagram
La Ficr è la più grande rete umanitaria del mondo, composta da 191 Società Nazionali di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa che lavorano per salvare vite umane e promuovere la dignità in tutto il mondo.
(fonte: Redattore Sociale, articolo di Chiara Ludovisi 11/07/2023)