Benvenuto a chiunque è alla "ricerca di senso nel quotidiano"



martedì 27 agosto 2019

Suora di clausura, Eleonora Cicero di Barcellona Pozzo di Gotto: "Non sono mai stata libera e felice come ora"

Suora di clausura, 
Eleonora Cicero di Barcellona Pozzo di Gotto: 
"Non sono mai stata 
libera e felice come ora"
Ha 39 anni e racconta la sua scelta di entrare in convento

Intervista pubblicata
 su il Resto del Carlino /Cesena
del 25 agosto 2019


Cesena, 25 agosto 2019 - Diventare suora di clausura nell’era di internet non è cosa di tutti giorni. A Sogliano al Rubicone dove dal 1800 c’è il convento delle suore di clausura oggi con otto Carmelitane che dal 1992 hanno preso il posto delle Agostiniane, il luogo sacro si sta preparando a una grande festa. Sabato 31 agosto alle 17 nella chiesa parrocchiale di San Lorenzo, Eleonora Cicero (Suor Maria Eleonora dell’Amore Infinito), 39 anni, di Barcellona Pozzo di Gotto in provincia di Messina, farà la professione solenne di vita contemplativa come monaca.

Quando decise di farsi suora?
«Da piccola non pensavo certamente di diventare suora e quando ne incontravo una cambiavo strada. La conversione avvenne a 26 anni».

Ci fu un motivo particolare?
«Quando avevo 15 anni morì mio padre e durante la sua malattia ho pregato tanto il Signore affinché guarisse. E invece poco dopo morì. Così iniziarono una decina di anni di lontananza da Dio e di ricerca di un senso e la domanda che mi accompagnava è sempre stata: Qual è il vero senso della vita?»

Come ha fatto a ritornare sulla strada della fede?
«Sono convinta che lassù qualcuno non aveva mai smesso di cercarmi. A 26 anni ho sentito una voce dentro, come se qualcuno bussasse alla porta del mio cuore. Ho deciso di seguire questa nuova strada e mi sono lasciata guidare da un frate carmelitano della mia città. Attraverso questo percorso ho scoperto non solo che il Signore mi stava veramente cercando, ma seguendo questa strada ho capito quale era il senso della mia vita. Per la prima volta mi sono sentita veramente libera».

Quando ha deciso di entrare in convento?
«Nel novembre 2010 con una mia amica venni a Sogliano per tre giorni e quando entrai nella chiesa del Monastero delle suore carmelitane, davanti al Crocifisso ho sentito una voce dentro che mi diceva: ‘Questo è il posto: fermati’. E io risposi: ‘Non se ne parla’, anche perchè io, la più piccola di otto fratelli, avrei dovuto lasciare in Sicilia mia mamma da sola. Ero convinta che tornando a casa la cosa si risolvesse».

E invece?
«Più il tempo passava e più questo pensiero della vita consacrata a Gesù e al Carmelo, cresceva. Arrivai alla notte di Natale del 2010 che ero sfinita fisicamente e psicologicamente. Quando vidi togliere il panno del bambinello sotto l’altare sentii un voce profonda scendere in me e lì dissi: ‘Sia fatto di me secondo la tua volontà’».

Come sono state le reazioni dei suoi familiari?
«La maggior parte negative. La mamma mi ha stupito e quando gliel’ho detto, mi ha risposto: ‘Hai 30 anni, l’età per decidere la tua strada. Se ti fai monaca ricordati però di farlo sul serio’. Da quel momento mia mamma Letizia fu l’unica in famiglia a seguirmi in tutto e per tutto. Oggi ha 82 anni e mi ha accompagnato a Sogliano prendendo l’aereo per la prima volta».

Perché ha scelto Sogliano?
«Ho sentito che dovevo fermarmi qui e mi lega sicuramente la preghiera per la vita. Mi piace realizzare le icone, è un lavoro che portiamo avanti come comunità. Qui si fanno anche i corsi di iconografia».

Come si sente una suora di clausura nell’era di internet?
«Profondamente libera, guardando con rispetto le persone e portarle nella preghiera. Senza avere dipendenze tecnologiche ci permette di vivere una vita profondamente umana, dove puoi parlare con le persone faccia a faccia. Non sono mai stata libera e felice come ora»