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giovedì 18 luglio 2019

"Disobbedienza civile contro le leggi ingiuste" Raffaele Nogaro, vescovo emerito di Caserta

"Disobbedienza civile 
contro le leggi ingiuste" 
Raffaele Nogaro, 
vescovo emerito di Caserta


Intervista di Luca Kocci



«I cristiani devono tendere la mano a poveri e migranti»

«Faccio professione solenne di disobbedienza civile alle leggi ingiuste contro i migranti e i poveri. E chiedo che lo facciano i cristiani che davvero mettono al primo posto il Vangelo e tutti coloro che credono nella giustizia».
A parlare è padre Raffaele Nogaro, ex vescovo di Caserta, da sempre in prima linea accanto agli ultimi, ai migranti, alle donne sfruttate vittime di tratta, talvolta incassando ramanzine ecclesiastiche e più spesso severe critiche dei potenti del momento, ieri democristiani, oggi leghisti. «Plaudo e sostengo l’iniziativa dei braccianti pugliesi e del vescovo di Bari, monsignor Cacucci, che ha appoggiato la loro causa», spiega al manifesto Nogaro. Che aggiunge, con determinazione: «Nella nostra situazione, nell’Italia di oggi, la Chiesa, i vescovi, i preti e i cristiani devono praticare la disobbedienza civile, assumendone le conseguenze, a costo di essere processati, condannati, anche di andare in prigione se necessario».

Lo chiede anche la parabola evangelica del «buon samaritano»…
Certamente. Dobbiamo difendere e soccorrere chi è nel bisognoso, i poveri, i braccianti, i migranti. I cristiani sono chiamati da Dio ad essere buoni samaritani, è un imperativo evangelico.

I braccianti hanno occupato la cattedrale di Bari sottolineando le parole di papa Francesco secondo cui «il lavoro conferisce dignità all’uomo». La Chiesa è su questa linea?
Il lavoro dà il pane e la dignità. E noi dobbiamo difendere con forza i diritti dei braccianti, dei migranti e di tutti i lavoratori sfruttati. Ma a me pare che in realtà siano pochi i preti e i vescovi che seguono la linea di papa Francesco. Allora non è tanto la Chiesa in quanto tale, perché la Chiesa ha tradito tante volte l’uomo, ma il discepolo di Cristo a dover tendere la mano verso chi è in difficoltà.

Le recenti misure legislative hanno peggiorato la situazione?
Sono indignato verso alcune norme, volute dal governo e approvate dal parlamento, che sono violente, che calpestano la dignità degli esseri umani e offendono la vita umana. Purtroppo le parole brutali del ministro Salvini sul tema della sicurezza vengono accolte con simpatia da molti cattolici, ma anche da tanti preti e diversi vescovi.

E non è finita: la prossima settimana il parlamento discuterà il decreto sicurezza bis, contro il quale lei, insieme a padre Zanotelli, a don Santoro, a tante religiose, religiosi e credenti state digiunando e protestando in piazza, a Montecitorio…
Non è possibile affermare la sicurezza di alcuni compromettendo la vita e la dignità di altre persone che sono in difficoltà, come i migranti. Il primo decreto sicurezza, e ora anche questo decreto bis, se verrà approvato, condannano i poveri e i migranti. Ma condannano anche coloro che li salvano e li difendono. E lo fanno creando e alimentando menzogne sull’opera delle persone e delle organizzazioni di buona volontà, come le ong. Per questo dico che l’unica via è la disobbedienza civile a queste leggi ingiuste.

(Fonte: Il Manifesto - 17 luglio 2019)