"Concedi al tuo servo un cuore docile, perché sappia rendere
giustizia al tuo popolo e sappia distinguere il bene dal male" (1Re 3,9)
Traccia di riflessione
sul Vangelo della domenica
di Santino Coppolino
Vangelo: Lc 11,1-13
"Quando pregate, dite: Abba". La parola Padre, riferita da Gesù a Dio, è presente nei Vangeli ben 185 volte, ed è il grande dono che Gesù ci ha fatto, quello di poter chiamare Dio col nome di Padre. E' la parola che, come fanno i bambini, riusciamo appena a balbettare quando scopriamo di essere totalmente avvolti dalla sua tenerezza che si esprime nella misericordia, nonostante la nostra piccolezza, la nostra lontananza, nonostante il nostro peccato, l'inganno che ci ha fatto fuggire da Lui. Abba è la realtà ineffabile di un Dio che per sempre è il Padre nostro, da quando Gesù, il Figlio, si è fatto nostro fratello. E' il grido insistente che siamo esortati a lanciare nella nostra notte, anche quando la porta sembra chiusa per sempre, per ricevere da Lui il Pane della Vita - che è il Figlio - per il nostro viaggio, e lo Spirito Santo, il Dono dei doni, Principio Eterno di tutte le cose. Spirito Santo che adombrò la Vergine Maria, di cui Gesù fu ricolmo nel battesimo. " Lo Spirito e il Pane, doni che ci rendono partecipi della Vita divina e ci abilitano ad amare i fratelli. Ora, grazie al Pane, fatti figli nel Figlio, per il dono dello Spirito Santo, possiamo gridare: "Abba !" (cit.)