"La verità illumina la giustizia"
"La verità illumina la giustizia", questo lo slogan scelto per XX Giornata delle memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie. Libera per la XX edizione ha scelto l'Emilia Romagna, ha scelto Bologna...
Sabato 21 marzo a Bologna più di 150 mila persone sfileranno per le vie della città per chiedere verità e giustizia per le vittime innocenti delle mafie. Saranno presenti più di 600 familiari in rappresentanza di un coordinamento di oltre 15 mila persone che hanno perso un loro caro per mano della violenza mafiosa.
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C’è evidentemente un nesso tra mafia e miseria. Quando la disoccupazione giovanile al sud va oltre il 60%, quando la dispersione scolastica nel nostro paese diventa la più alta d’Europa (17,6% contro il 13,2%), quando la povertà minorile arriva ad essere la più alta del continente (1.423.000 di minori in povertà), quando la precarietà e la disoccupazione arrivano a coinvolgere milioni di cittadini, quando si taglia il welfare, quando si tagliano i fondi per gli enti locali, quando molti dei diritti sociali vengono messi in discussione, è evidente che le mafie e la corruzione si rafforzano...
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Vittime innocenti di mafia che non entreranno mai nei libri di storia, i cui familiari si ritrovano oggi a Bologna per una veglia di preghiera insieme a Don Luigi Ciotti. Bambini e immigrati, pescatori e imbianchini, pensionati e casalinghe, preti e comunisti. Agenti della scorta insieme ai più noti magistrati che proteggevano. Saranno chiamati per nome, uno a uno, domani in piazza a Bologna al termine del corteo per i vent’anni di Libera. Le loro storie sono raccolte in un libro, Memoria, che sceglie di metterli in ordine alfabetico per dare a tutti pari dignità.
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I nomi e le storie messi in fila (erano 799 quando è stato chiuso il libro, in gennaio), ci dicono alcune cose. «Primo, che la violenza colpisce indistintamente – spiega Don Ciotti – e, secondo, che il presunto riguardo mafioso verso le giovani vite è una menzogna: tra bambini e ragazzi si contano 83 vittime. Quella mafiosa è una violenza cieca: sono 156 le persone uccise per essersi trovate dentro un conflitto o perché scambiate per qualcun altro. Inoltre la mafia ha cominciato a uccidere tanto tempo fa e non ha mai smesso: il primo omicidio risale a due secoli fa, le morti continuano fino ai giorni nostri». Un tributo a chi ha perso la vita e anche a chi è rimasto, a ricordare e a piangere.
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