S. Messa - Cappella della Casa Santa Marta, Vaticano
2 settembre 2014
inizio 7 a.m. fine 7:45 a.m.
Papa Francesco:
“Signore donaci l'identità cristiana”
È lo Spirito Santo a dare «l’identità» al cristiano. Perciò — ha detto Papa Francesco all’omelia della messa celebrata martedì 2 settembre a Santa Marta — «tu puoi avere cinque lauree in teologia, ma non avere lo Spirito di Dio». E «forse tu sarai un gran teologo, ma non sei un cristiano», proprio «perché non hai lo Spirito di Dio».
Così, ha fatto notare, «tante volte noi troviamo, fra i nostri fedeli, vecchiette semplici che forse non hanno finito le elementari, ma che ti parlano delle cose meglio di un teologo, perché hanno lo Spirito di Cristo». E ha indicato l’esempio di san Paolo, che per le sue efficaci predicazioni non possedeva particolari referenze accademiche — non aveva seguito corsi di «sapienza umana alla Lateranense o alla Gregoriana» ha detto — ma parlava assecondando lo Spirito di Dio.
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«L’identità propria di Gesù è l’essere unto» ha ribadito il Pontefice. Egli è «il Figlio di Dio unto e inviato, mandato a portare la salvezza, a portare la libertà». Dunque «questa è l’identità di Gesù e per questo la gente diceva: “Quest’uomo ha una autorità speciale, che non hanno i dottori della legge che ci insegnano”». Ma, ha aggiunto il Papa, «alcuni si scandalizzavano di questa modalità di Gesù, di questo stile di Gesù».
Ecco allora che «la libertà, l’identità di Gesù, è proprio l’unzione dello Spirito Santo». E noi, ha esortato Francesco, possiamo domandarci quale sia la nostra identità di cristiani».
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Il Pontefice ha ricordato, riferendosi ancora alla lettera di san Paolo, che «l’uomo mosso dallo Spirito, invece, giudica ogni cosa: è libero, senza poter essere giudicato da nessuno». Infatti, ha aggiunto citando sempre le parole dell’apostolo, «chi mai ha conosciuto il pensiero del Signore? Ora noi abbiamo il pensiero del Cristo e cioè lo Spirito di Cristo». E appunto «questa è l’identità cristiana: non avere lo spirito del mondo, quel modo di pensare, quel modo di giudicare».
In definitiva «quello che dà autorità, quello che dà identità è lo Spirito Santo, l’unzione dello Spirito Santo». Per questo, secondo il Papa, «il popolo non amava quei predicatori, quei dottori della legge, perché parlavano davvero di teologia, ma non arrivavano al cuore, non davano libertà, non erano capaci di far in modo che il popolo trovasse la propria identità, perché non erano unti dallo Spirito Santo». Invece, ha precisato, «l’autorità di Gesù — e l’autorità del cristiano — viene proprio da questa capacità di capire le cose dello Spirito, di parlare la lingua dello Spirito; viene da questa unzione dello Spirito Santo».
Papa Francesco ha concluso pregando il Signore di donarci «l’identità cristiana, quella che tu avevi: donaci il tuo Spirito; donaci il tuo modo di pensare, di sentire, di parlare: cioè, Signore donaci l’unzione dello Spirito Santo».
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