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venerdì 19 settembre 2014

«La nostra «identità cristiana: stare con il Signore» - Papa Francesco - S. Messa Cappella della Casa Santa Marta - (video e testo)



S. Messa - Cappella della Casa Santa Marta, Vaticano
19 settembre 2014 
inizio 7 a.m. fine 7:45 a.m. 



Papa Francesco:
la Resurrezione compie l'identità cristiana”

L’identità cristiana si compie per noi solo con la risurrezione, che sarà «come un risveglio». Per questo Papa Francesco ha invitato a «stare con il Signore», a camminare con lui come discepoli, di modo che la risurrezione cominci già qui e ora. Ma «senza paura della trasformazione che avrà il nostro corpo alla fine del nostro percorso cristiano».
È proprio sull’essenza della risurrezione che il Pontefice ha incentrato l’omelia della messa celebrata venerdì mattina, 19 settembre, nella cappella della Casa Santa Marta, prendendo spunto dal passo della prima Lettera di san Paolo ai corinzi (15, 12-20) proposta dalla liturgia. 


... Questa è la nostra «identità cristiana: stare con il Signore». Un’affermazione che, ha rimarcato il Pontefice, non è certo «una novità». Anzi, «è la prima cosa che si dice dei primi discepoli». Infatti «quando Giovanni il Battista segnala Gesù come l’agnello di Dio e i due discepoli vanno con lui, dice il Vangelo: “E quel giorno stettero con lui”».

«Noi risusciteremo per stare con il Signore — ha confermato il Pontefice — e la risurrezione incomincia qui, come discepoli, se noi stiamo con il Signore, se noi camminiamo con il Signore. Questa è la strada verso la risurrezione. E se noi siamo abituati a stare con il Signore, questa paura della trasformazione del nostro corpo si allontana».

In realtà la risurrezione «sarà come un risveglio» ha chiarito Francesco ripetendo le parole del salmo 16: «Al risveglio mi sazierò della tua immagine». Anche «Giobbe ci dice: io lo vedrò con i miei occhi. Non spiritualmente: con il mio corpo, con i miei occhi trasformati».

Per questo non si deve «aver paura dell’identità cristiana», che «non finisce con un trionfo temporale, non finisce con una bella missione». Perché «l’identità cristiana si compie con la risurrezione dei nostri corpi, con la nostra risurrezione: lì è la fine, per saziarci dell’immagine del Signore».

Perciò, ha affermato il Papa, «l’identità cristiana è una strada, è un cammino dove si sta con il Signore, come quei due discepoli che stettero con il Signore tutta quella serata». Così «anche tutta la nostra vita è chiamata a stare con il Signore per rimanere, stare con il Signore, alla fine, dopo la voce dell’arcangelo, dopo il suono della tromba». E a questo proposito il Papa ha voluto ricordare in conclusione che sempre san Paolo, nella Lettera ai tessalonicesi, «finisce questo ragionamento con questa frase: “Consoliamoci con questa verità”».


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