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domenica 20 aprile 2014

Omelia di don Angelo Casati - Domenica di Pasqua (A)



Omelia di don Angelo Casati 
Domenica di Pasqua 
Anno A - 20 aprile 2014




At 2,1-11 
Sal 103
1Cor 12,3-7.12-13 
Gv 20,19-23

"...Ma il buio a poco a poco si va stemperando ed è l'alba della Risurrezione, l'alba che vive e vibra di questo annuncio che di generazione in generazione è arrivato fino a noi oggi e noi oggi lo passiamo alle generazioni future. "Dio era con lui", Dio non ha lasciato quel figlio, spirato di croce, sotto il potere della morte. Risuscitandolo ha dimostrato che era con lui: quella risurrezione è il sigillo di Dio su di lui.
"Morte e vita" - canta la Sequenza antica - "si sono affrontate in un prodigioso duello. Il Signore della vita era morto; ma ora, vivo, trionfa".
È la fede nella Risurrezione.
Fede che, secondo i vangeli, filtra a poco a poco nei cuori. Perché questo è lo stile di Dio: di non soverchiarti. È uno stile rispettoso della tua libertà. È uno stile umile, silenzioso, nascosto anche nel più grande degli accadimenti della storia.
E infatti nessuno -così, se stiamo ai vangeli- l'ha visto risorgere. E, soprattutto, non risorge secondo i moduli interpretativi pittorici consueti, con vessilli in mano.
Giovanni non vide i vessilli di Cristo, vide poche e povere cose, che custodivano per il suo cuore, per come erano messe, una luce: entrò, vide le bende per terra e il sudario che gli era stato posto sul capo, non per terra con le bende, ma piegato in un luogo a parte, vide e credette.
Poche cose e la luce della risurrezione che le abita sono all'inizio di questa fede, che noi, questa mattina, passiamo come la grande risposta di Dio, alle generazioni future ..."