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lunedì 12 maggio 2025

Lampedusa: intollerabile conta senza fine di bambini morti a causa della nostra indifferenza.


La denuncia di Save the Children
(11 maggio 2025)

Lampedusa: intollerabile conta senza fine di bambini morti a causa della nostra indifferenza.

“È intollerabile continuare questa conta senza fine di bambini morti per la nostra indifferenza. Pensare che due piccole vite sono stata spezzate a causa della fame e della sete, così come viene riportato dai media, a due passi di quella che avrebbe dovuto essere la terra dove poter crescere, è inaccettabile. Così come non è pensabile che oggi delle madri potranno abbracciare solo il proprio dolore” ha dichiarato Daniela Fatarella, Direttrice Generale di Save the Children,l’Organizzazione internazionale che da oltre 100 anni lotta per salvare le bambine e i bambini a rischio e garantire loro un futuro.

“Non è più il momento degli alibi, è il momento dell’azione: Save the Children rinnova l’appello per l’attivazione di un sistema coordinato e strutturato di ricerca e soccorso in mare per salvare vite umane, agendo nel rispetto dei principi internazionali, e per l’apertura di canali regolari e sicuri per raggiungere l’Europa”, conclude Daniela Fatarella.

Dal 2014, sono quasi 32.000 le persone morte o disperse nel Mediterraneo, nel tentativo di raggiungere l’Europa, 500 solo dall’inizio del 2025. Molte di loro erano bambini e adolescenti.[1]

Per informazioni:
Ufficio Stampa Save the Children
Tel. 3389625274 - 3316676827 - 3409367952 – 3385791870


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La notizia

Lampedusa, recuperati in mare i corpi senza vita di due bambini e un adulto

Due bambini di due anni e un adulto sono morti in una traversata del mare Mediterraneo dalla Libia all’Italia. Lo hanno reso noto i volontari della nave Nadir della ong tedesca ResqShip che ha effettuato ieri il soccorso a sud di Lampedusa. Il gommone alla deriva con 63 persone a bordo era stato avvistato da un aereo di sorveglianza dell’agenzia europea per le frontiere Frontex: «Quando noi siamo arrivati — ha affermato Rania, paramedico a bordo della Nadir — era troppo tardi per aiutare tutte le persone. Ci sono stati consegnati due corpi di infanti. Erano morti il giorno prima, probabilmente di sete».

Il barcone è stato intercetto a circa 60 miglia da Lampedusa, in acque internazionali. La Guardia costiera italiana è arrivata intorno alle 20.45 (di ieri) e ha preso a bordo due neonati con le loro madri e altre due persone gravemente ferite per portarli più rapidamente a Lampedusa. Alle 4 del mattino anche il Nadir ha raggiunto l’Isola. I 59 sopravvissuti sono sbarcati e trasferiti nell’hotspot di Contrada Imbriacola. Sul gommone un uomo è stato trovato in stato di incoscienza. Un medico ha cercato di rianimarlo ma è morto. I soccorritori sono stati informati dai sopravvissuti che un altro migrante era annegato venerdì dopo essere caduto in mare. E' finito in acqua forse per trovare sollievo alle ustioni provocate dal sole, dell'acqua salata e dal carburante. Non sarebbe più riuscito a risalire a bordo per il mare agitato.

I migranti sono partiti dal porto di Zawiya, Libia, mercoledì notte. Hanno pagato ai trafficanti 1.500 dollari a testa. Nel gruppo delle persone tratte in salvo dalla nave Nadir, anche 13 donne e 2 minori originari di Gambia, Ghana, Niger, Sierra Leone, Nigeria e Togo. Molti dei sopravvissuti hanno subito ustioni chimiche. I corpi sono stati trasferiti nel cimitero di Cala Pisana.

Secondo il racconto dei sopravvissuti, il motore del gommone si è rotto dopo un giorno di navigazione, lasciando i migranti alla deriva, esposti al vento e alle alte onde del mare. «Questa tragedia — denuncia ResqShip — poteva essere evitata. È un esempio del fallimento della politica migratoria europea. Invece di coordinare gli aiuti e facilitare le vie di fuga sicure, l’Europa sta abbandonando persone indifese a se stesse, con conseguenze mortali. Il fatto che i bambini muoiano di sete durante la fuga è un fallimento politico imperdonabile».

Lampedusa, ricordiamolo, è il primo porto di scalo per molti migranti che cercano di raggiungere l’Europa dal Nord Africa. Una rotta marittima tra le più mortali al mondo. Secondo l’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni, dal 2014 sono almeno 25.000 le persone morte o scomparse nel Mediterraneo (circa 1.700 sono i migranti morti nel 2024 e poco meno di 400 quest’anno). «È sempre difficile, davanti a notizie come queste — è il commenta di Rosario Valastro, Presidente della Croce Rossa Italiana — trovare parole adeguate. Tre vite sono state spezzate in un viaggio che avrebbe dovuto dare loro la speranza di un futuro migliore, lontano da pericoli e difficoltà». (Corriere della Sera, articolo di Agostino Gramigna 11/05/2025)