"Un cuore che ascolta - lev shomea"
"Concedi al tuo servo un cuore docile,
perché sappia rendere giustizia al tuo popolo
e sappia distinguere il bene dal male" (1Re 3,9)
perché sappia rendere giustizia al tuo popolo
e sappia distinguere il bene dal male" (1Re 3,9)
Traccia di riflessione sul Vangelo
a cura di Santino Coppolino
III DOMENICA DI PASQUA ANNO C
Il Vangelo di Giovanni si chiude al capitolo 20. Il capitolo 21 è una aggiunta posteriore ed è un mirabile concentrato di ecclesiologia dove viene narrata la storia dei discepoli che continuano, nel tempo e nella storia, l'opera iniziata da Gesù. Potremmo dire che il capitolo 21 sta al Vangelo di Giovanni come gli Atti degli Apostoli stanno al Vangelo di Luca. L'evangelista espone in che modo Gesù si manifesta ai suoi discepoli nella missione loro affidata. Il Signore si rende presente durante la pesca (simbolo dell'evangelizzazione, dove la Chiesa sperimenta tutta la fatica della missione) ed è presente nel banchetto, evidente richiamo all'Eucaristia. Cuore del brano è l'amore: «Mi ami tu più di costoro?». Ciò che Gesù domanda a Simone è l'amore gratuito, senza limiti, quello che nulla pretende, l'amore in pura perdita (l'agape), mentre l'amore di cui Pietro è capace - e ogni discepolo dopo di lui - è la "filìa", l'amore di amicizia, certamente molto meno impegnativo. Chi non dimora nell'amore di Gesù rimane nella morte (cfr.1Gv 3,14) come Giuda, fatica inutilmente ed ogni suo impegno sarà sterile. Attraverso questo escamotage l'autore vuole dirci che tutte le nostre iniziative pastorali, nonostante l'impegno profuso, se non scaturiscono dall'amore, in comunione con Gesù, sono destinate al fallimento. Lasciano davvero senza fiato le parole di Gesù a Simone: «Mi ami tu più di costoro?», e fa tenerezza un Dio che domanda l'elemosina di un po' d'amore alle sue creature. «Dopo averci rivelato dall'alto della croce fino a che punto siamo amati, Gesù può ormai esporre senza alcun pudore questa richiesta: l'Amore desidera essere amato!»