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domenica 11 agosto 2024

"Un cuore che ascolta - lev shomea" n° 38 - 2023/2024 anno B

"Un cuore che ascolta - lev shomea"

"Concedi al tuo servo un cuore docile,
perché sappia rendere giustizia al tuo popolo
e sappia distinguere il bene dal male" (1Re 3,9)



Traccia di riflessione sul Vangelo
a cura di Santino Coppolino


XIX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO B 

Vangelo:

Gv 6,41-51

Come Israele nel deserto mormorò contro Dio e contro Mosè (Es 17,1-7), adesso i capi religiosi (i giudei) mormorano contro Gesù, il Pane della Vita. I sedicenti conoscitori della Torah, la Legge di Dio, gridano allo scandalo per il fatto che un uomo possa osare affermare di essere di natura divina (disceso dal Cielo). Per coloro che non sono rinati dall'Alto (cfr. Gv 3,3), è «scandalo e follia» (1Cor 1,23) che l'Altissimo possa rivelarsi nella fragile umanità dell'uomo Gesù. Eppure, se Dio desidera comunicarsi alle sue creature, non può che farsi carne e sangue come noi. Nel nostro brano la carne, simbolo della fragilità dell'uomo, sostituisce il pane come metafora di Gesù e della Parola. Mangiare la carne di Gesù significa assumere la sua divinità nella debolezza umana, un'umanità che si consegna indifesa nelle mani degli uomini perché questo fa parte integrante del disegno d'amore del Padre. La rivelazione di un Dio siffatto scatena la mormorazione e il rifiuto dei capi religiosi e di coloro che attendono la manifestazione di un Dio forte e violento che annienti i suoi nemici. Mangiare e assimilare la carne di Gesù significa perciò ripudiare la via della violenza giocando la propria vita sull'amore verso tutti gli uomini, nemici compresi. Nella misura in cui ci amiamo gli uni gli altri così come siamo amati da Gesù, veniamo assimilati a Lui che ci fa fratelli suoi e ci introduce nella Vita trinitaria, affinché «Dio sia tutto in tutti» (1Cor 15,28)