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giovedì 18 gennaio 2024

La rivolta dei miliardari - L’appello dei super ricchi a Davos: «Tassateci di più»


La rivolta dei miliardari

Mentre i grandi del mondo sono riuniti a Davos per l'annuale World Economic Forum, non è mancata anche quest'anno, come succede da tre edizioni, la lettera dei miliardari che chiedono di pagare più tasse.

Non meravigliatevi. C'è un gruppo cospicuo di super-ricchi che chiede alla politica mondiale di contribuire di più alla redistribuzione del reddito. Quest'anno i firmatari sono stati 260 provenienti da 17 Paesi. "Siamo sorpresi che non abbiate risposto a una semplice domanda che ci poniamo da tre anni: – si legge nella lettera – quando tasserete le ricchezze estreme?". E poi: "Siamo le persone che beneficiano maggiormente dello status quo. Ma la disuguaglianza ha raggiunto un punto critico e il suo costo per la nostra stabilità economica, sociale ed ecologica è grave e cresce ogni giorno". E poi proseguono scrivendo che donazioni e filantropia non bastano e che per il mondo è necessaria una riforma progressiva del sistema fiscale. Il concetto chiave della proposta, quasi un'esortazione a pagare di più, è che diventa necessario "trasformare la ricchezza privata estrema e improduttiva in un investimento per il nostro futuro democratico comune". E vi sembra poco?
(fonte: Mosaico dei Giorni, articolo di Tonio Dell'Olio 18/01/2024)

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L’appello dei super ricchi a Davos: «Tassateci di più»

Oltre 250 miliardari e milionari chiedono ai Governi di introdurre o alzare il prelievo sui patrimoni: «Investimento per il nostro futuro democratico»

«Orgogliosi di pagare»: oltre 250 miliardari e milionari chiedono ai Governi di introdurre o alzare le tasse sulla ricchezza. Lo fanno con una lettera aperta, diffusa in occasione del World Economic Forum di Davos, che lunedì 15 gennaio si è aperto con il rapporto Oxfam sulle diseguaglianze globali, aumentate in modo vertiginoso dal 2020.

«La nostra richiesta è semplice: vi chiediamo di tassare noi, i più ricchi della società. Questo - si legge nella lettera - non altererà radicalmente il nostro tenore di vita, non impoverirà i nostri figli e non danneggerà la crescita economica delle nostre nazioni. Ma trasformerà la ricchezza privata estrema e improduttiva in un investimento per il nostro comune futuro democratico».

Tasse bellissime?

La lettera è disponibile sul sito proudtopaymore.org, dove la raccolta firme è ancora aperta. Tra i firmatari, provenienti da 17 Paesi, figurano l’erede della Disney Abigail Disney, Brian Cox, che ha interpretato il miliardario Logan Roy in Succession, l’attore e sceneggiatore Simon Pegg e Valerie Rockefeller, erede della dinastia statunitense.

«Le tasse sono bellissime, un modo civilissimo di contribuire a servizi indispensabili come la salute e la scuola», disse nel 2007 l’allora ministro dell’Economia Tommaso Padoa Schioppa. I firmatari di Proud to pay more sembrano pensarla allo stesso modo. «La disuguaglianza ha raggiunto un punto di svolta e il suo costo per la stabilità economica, sociale ed ecologica è grave e cresce ogni giorno. In breve, dobbiamo agire subito», Si legge nella lettera.

«Minaccia per la democrazia»

Un recente sondaggio condotto da Survation per conto del gruppo Patriotic Millionaires tra i super-ricchi, mostra che il 74% è favorevole a un aumento delle tasse sulla ricchezza per contribuire ad affrontare la crisi del costo della vita e migliorare i servizi pubblici. Il sondaggio ha intervistato più di 2.300 persone appartenenti al 5% più ricco della popolazione mondiale, con più di un milione di dollari in beni investibili, escluse le abitazioni.

Il 58% del campione è a favore di una tassa del 2% sui patrimoni superiori a 10 milioni di dollari e il 54% ritiene che la ricchezza estrema sia una minaccia per la democrazia.

Onu: «Divario osceno»

Nel suo intervento al Wef, il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, ha affermato che «la disuguaglianza e l’ingiustizia stanno raggiungendo livelli osceni e sono un serio ostacolo allo sviluppo». Secondo Oxfam, i cinque uomini più ricchi del mondo hanno più che raddoppiato le loro fortune dal 2020. «Allo stesso tempo, più della metà del mondo, quasi cinque miliardi di persone, sono diventate più povere», ha detto Guterres.
(fonte: Sole24Ore, articolo di Gianluca Di Donfrancesco 17/01/2024)

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Vedi anche il post precedente:
Un mondo sempre più nelle mani di pochi super-ricchi.