"Un cuore che ascolta - lev shomea"
"Concedi al tuo servo un cuore docile,
perché sappia rendere giustizia al tuo popolo
e sappia distinguere il bene dal male" (1Re 3,9)
«Il tempo è compiuto», il kairòs, il momento propizio per la storia dell'uomo, l'occasione decisiva per la sua salvezza: il Regno di Dio adesso si è reso presente nell'uomo Gesù di Nazareth. Egli è venuto nel mondo per coloro che attendono la redenzione dalla schiavitù del male, per quanti possiedono orecchie per udire e occhi buoni per vedere in Lui la Presenza di Dio, un cuore puro per accoglierlo e donarlo ai fratelli. Avere fede in Gesù non significa conoscere a memoria tutto il catechismo e non è nemmeno un atto moralistico: «Credere significa aderire totalmente al Regno che si manifesta in Gesù e solo Lui seguire». Convertirsi a Gesù, allora, è di vitale importanza, è questione di vita o di morte. Convertirsi significa cambiare radicalmente il nostro modo di pensare la vita, le nostre abitudini, il nostro modo di abitare le relazioni e il mondo. Si tratta di rispondere concretamente ad una chiamata seguendo la stessa via tracciata da Gesù, operando le stesse scelte, in un cammino spesso sconosciuto e oscuro come quello di Abramo, diverso da tutto ciò che ci è noto, un cammino che non è di certo quello degli uomini, ma quello di Dio tra gli uomini. E' una chiamata sovente inattesa che ci sorprende e ci coglie impreparati mentre siamo immersi nelle cose di ogni giorno, che ci strappa, spesso dolorosamente, dal nostro mondo, dai nostri interessi, a volte anche dai nostri affetti, per spingerci al largo a pescare "altro". E' una decisione radicale che spacca in due la nostra esistenza e che ci fa abbandonare il nostro mondo per abbracciare con tutto noi stessi il Regno di Dio. La grande promessa.
perché sappia rendere giustizia al tuo popolo
e sappia distinguere il bene dal male" (1Re 3,9)
Traccia di riflessione sul Vangelo
a cura di Santino Coppolino
III DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO B
Vangelo: