"Un cuore che ascolta - lev shomea"
"Concedi al tuo servo un cuore docile,
perché sappia rendere giustizia al tuo popolo
e sappia distinguere il bene dal male" (1Re 3,9)
perché sappia rendere giustizia al tuo popolo
e sappia distinguere il bene dal male" (1Re 3,9)
Traccia di riflessione sul Vangelo
a cura di Santino Coppolino
XXI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO B
«Dura è questa Parola, chi può ascoltarla?». Mangiare la carne e bere il sangue del Figlio dell'Uomo è proprio duro da intendere, davvero inaccettabile per chi, invece, attende un Messia glorioso e forte, che tutto e tutti sottomette alla sua volontà con la violenza. Per costoro, Gesù rappresenta una vera delusione, egli infatti non realizza ma capovolge i loro sogni messianici, anche quelli dei discepoli e degli apostoli. Gesù dichiara con franchezza che la salvezza del mondo passa inevitabilmente attraverso il suo sacrificio cruento (carne e sangue), che lui non è venuto a sottomettere gli uomini, ma a servirli fino a dare la sua vita per amore, che lo scandalo della croce non è una maledizione di Dio e una vergogna per gli uomini, bensì giudizio di salvezza per ogni uomo, perché svela, finalmente, il volto autentico di un Dio che, in Gesù, ama i suoi figli fino al dono totale di sé, un amore che è anche per coloro che lo uccidono. Anche oggi la Chiesa soffre lo scandalo della croce, di una vita spezzata e condivisa fino alle estreme conseguenze. Per noi mangiare e bere il Corpo e il Sangue di Gesù vuol dire assimilare la vita del Maestro, per poi incarnarla nella storia degli uomini di tutti i tempi «per fare della storia umana una storia salvifica, per mettere dentro alle nostre storie di violenza, divisioni, inimicizie, autentiche dinamiche di pace e amore, forze liberatrici e di pace» ( Arturo Paoli )