UDIENZA GENERALE
Piazza San Pietro
Mercoledì, 23 maggio 2018
Mercoledì, 23 maggio 2018
Papa Francesco è arrivato alle 9.25 circa in piazza San Pietro, e subito ha fatto fermare la jeep bianca scoperta per far salire a bordo sei bambini – tre femmine e tre maschi – tutti vestiti con il saio della Prima Comunione. Nonostante il cielo che minaccia pioggia, il clima in piazza è festoso come sempre, mentre Francesco sorride rilassato salutando la folla lungo il percorso tra i vari settori dell’area delimitata dal colonnato del Bernini. Moltissimi come di consueto i bambini, anche molto piccoli, che il Papa ha salutato e accarezzato: tra di essi, anche un bimbo con in bella mostra un bavaglino bianco con il nome “Francesco” ricamato in blu. Tra i partecipanti all’udienza generale di oggi ci sono anche i partecipanti all’XI edizione della Clericus cup e alcuni membri dell’Associazione nazionale volontari lotta contro i tumori di Milano. Appena terminato il tragitto in macchina, Francesco si è congedato dai suoi piccoli ospiti, facendoli scendere, e prima di compiere l’ultimo tratto a piedi verso la sua postazione al centro del sagrato si è diretto verso la prima fila delle transenne, dove è stato richiamato a gran voce da un gruppo di fedeli, che ha salutato scambiando qualche parola con loro e stringendo mani.
Catechesi sulla Confermazione. 1. La testimonianza cristiana
Cari fratelli e sorelle, buongiorno!
Dopo le catechesi sul Battesimo, questi giorni che seguono la solennità di Pentecoste ci invitano a riflettere sulla testimonianza che lo Spirito suscita nei battezzati, mettendo in movimento la loro vita, aprendola al bene degli altri. Ai suoi discepoli Gesù ha affidato una missione grande: «Voi siete il sale della terra, voi siete la luce del mondo» (cfr Mt 5,13-16). Queste sono immagini che fanno pensare al nostro comportamento, perché sia la carenza sia l’eccesso di sale rendono disgustoso il cibo, così come la mancanza o l’eccesso di luce impediscono di vedere. Chi può davvero renderci sale che dà sapore e preserva dalla corruzione, e luce che rischiara il mondo, è soltanto lo Spirito di Cristo! E questo è il dono che riceviamo nel Sacramento della Confermazione o Cresima, su cui desidero fermarmi a riflettere con voi. Si chiama “Confermazione” perché conferma il Battesimo e ne rafforza la grazia (cfr Catechismo della Chiesa Cattolica, 1289); come anche “Cresima”, dal fatto che riceviamo lo Spirito mediante l’unzione con il “crisma” – olio misto a profumo consacrato dal Vescovo –, termine che rimanda a “Cristo” l’Unto di Spirito Santo.
Rinascere alla vita divina nel Battesimo è il primo passo; occorre poi comportarsi da figli di Dio, ossia conformarsi al Cristo che opera nella santa Chiesa, lasciandosi coinvolgere nella sua missione nel mondo. A ciò provvede l’unzione dello Spirito Santo: «senza la sua forza, nulla è nell’uomo» (cfr Sequenza di Pentecoste). Senza la forza dello Spirito Santo non possiamo fare nulla: è lo Spirito che ci dà la forza per andare avanti. Come tutta la vita di Gesù fu animata dallo Spirito, così pure la vita della Chiesa e di ogni suo membro sta sotto la guida del medesimo Spirito.
Concepito dalla Vergine per opera dello Spirito Santo, Gesù intraprende la sua missione dopo che, uscito dall’acqua del Giordano, viene consacrato dallo Spirito che discende e rimane su di Lui (cfr Mc 1,10; Gv 1,32). Egli lo dichiara esplicitamente nella sinagoga di Nazaret: è bello come Gesù si presenta, qual è la carta identitaria di Gesù nella sinagoga di Nazaret! Ascoltiamo come lo fa: «Lo Spirito del Signore è sopra di me, per questo mi ha consacrato con l’unzione e mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio» (Lc 4,18). Gesù si presenta nella sinagoga del suo villaggio come l’Unto, Colui che è stato unto dallo Spirito.
Gesù è pieno di Spirito Santo ed è la fonte dello Spirito promesso dal Padre (cfr Gv 15,26; Lc 24,49; At 1,8; 2,33). In realtà, la sera di Pasqua il Risorto alita sui discepoli dicendo loro: «Ricevete lo Spirito Santo» (Gv 20,22); e nel giorno di Pentecoste la forza dello Spirito discende sugli Apostoli in forma straordinaria (cfr At 2,1-4), come noi conosciamo.
Il “Respiro” del Cristo Risorto riempie di vita i polmoni della Chiesa; e in effetti le bocche dei discepoli, «colmati di Spirito Santo», si aprono per proclamare a tutti le grandi opere di Dio (cfr At 2,1-11).
La Pentecoste – che abbiamo celebrato domenica scorsa – è per la Chiesa ciò che per Cristo fu l’unzione dello Spirito ricevuta al Giordano, ossia la Pentecoste è l’impulso missionario a consumare la vita per la santificazione degli uomini, a gloria di Dio. Se in ogni sacramento opera lo Spirito, è in modo speciale nella Confermazione che «i fedeli ricevono come Dono lo Spirito Santo» (Paolo VI, Cost. ap., Divinae consortium naturae). E nel momento di fare l’unzione, il Vescovo dice questa parola: “Ricevi lo Spirito Santo che ti è stato dato in dono”: è il grande dono di Dio, lo Spirito Santo. E tutti noi abbiamo lo Spirito dentro. Lo Spirito è nel nostro cuore, nella nostra anima. E lo Spirito ci guida nella vita perché noi diventiamo sale giusto e luce giusta agli uomini.
Se nel Battesimo è lo Spirito Santo a immergerci in Cristo, nella Confermazione è il Cristo a colmarci del suo Spirito, consacrandoci suoi testimoni, partecipi del medesimo principio di vita e di missione, secondo il disegno del Padre celeste. La testimonianza resa dai confermati manifesta la ricezione dello Spirito Santo e la docilità alla sua ispirazione creativa. Io mi domando: come si vede che abbiamo ricevuto il Dono dello Spirito? Se compiamo le opere dello Spirito, se pronunciamo parole insegnate dallo Spirito (cfr 1 Cor2,13). La testimonianza cristiana consiste nel fare solo e tutto quello che lo Spirito di Cristo ci chiede, concedendoci la forza di compierlo.
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Saluti:
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INVITO ALLA PREGHIERA PER I CATTOLICI IN CINA
Domani, 24 maggio, ricorre l’annuale festa della Beata Vergine Maria “Aiuto dei cristiani”, particolarmente venerata nel santuario di Sheshan, presso Shanghai, in Cina.
Tale ricorrenza ci invita ad essere uniti spiritualmente a tutti i fedeli cattolici che vivono in Cina. Per loro preghiamo la Madonna, perché possano vivere la fede con generosità e serenità, e perché sappiano compiere gesti concreti di fraternità, concordia e riconciliazione, in piena comunione con il Successore di Pietro.
Carissimi discepoli del Signore in Cina, la Chiesa universale prega con voi e per voi, affinché anche tra le difficoltà possiate continuare ad affidarvi alla volontà di Dio. La Madonna non vi farà mai mancare il suo aiuto e vi custodirà col suo amore di madre.
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Rivolgo un cordiale benvenuto ai fedeli di lingua italiana.
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Affido in particolare alla Madonna i giovani, gli anziani, gli ammalati e gli sposi novelli che oggi sono qui presenti. Esorto tutti a valorizzare in questo mese di maggio la preghiera del santo Rosario. Invochiamo l’intercessione di Maria, affinché il Signore conceda pace e misericordia alla Chiesa e al mondo intero.
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