Traccia di riflessione
sul Vangelo della domenica
di Santino Coppolino
Vangelo: Gv 15,26-27; 16,12-15
Dopo il cantico della Vite, quella vera (1-17), che abbiamo letto la V Domenica di Pasqua, l'evangelista ci mette di fronte alle conseguenze che scaturiranno dalla sequela di Gesù. A fronte della dolcezza del frutto della vite che è l'amore vicendevole, il mondo risponderà con l'odio e la persecuzione, mettendo a morte quanti credono in Gesù, e tutto ciò ritenendo di fare la volontà di Dio, di rendere culto al suo Nome (16,2). Ma Gesù ci assicura che non ci lascia da soli, non ci abbandona in balia del male, che il Padre invierà a noi un Paràclito, un Difensore, un Intercessore (in ebr. Menahém), un avvocato che assumerà la nostra difesa e ci aiuterà ad eliminare ogni causa di sofferenza. Lo Spirito della Verità/Fedeltà (Ruah 'Emet), la Forza Santa e santificatrice di Dio che ci costituisce figli rendendoci capaci, come Gesù, di servire i fratelli spezzando la nostra vita per loro. Lo Spirito Santo, la Vita di Dio, ci <<introdurrà alla Verità/Fedeltà tutta intera>> , ci darà cioè la forza di rimanere fedeli, come Gesù, al progetto d'amore del Padre sulla storia umana. Senza il suo Soffio Santo saremo sempre incapaci di portarne il peso.