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lunedì 27 novembre 2017

VIAGGIO APOSTOLICO DI PAPA FRANCESCO IN MYANMAR E BANGLADESH (26 NOVEMBRE - 2 DICEMBRE 2017) 1 - viaggio e arrivo a Yangon (cronaca, foto, testi e video)


VIAGGIO APOSTOLICO DI PAPA FRANCESCO
IN MYANMAR E BANGLADESH
26 NOVEMBRE - 2 DICEMBRE 2017

Come è ormai sua consuetudine alla vigilia di ogni viaggio internazionale, Papa Francesco si è recato sabato sera in visita privata nella Basilica di Santa Maria Maggiore sostando in preghiera davanti all’icona di Maria Salus Populi Romani a cui ha affidato la sua visita in Myanmar e Bangladesh.

Papa Francesco è salito a bordo dell’Airbus Alitalia alle 21.30 di domenica ed è così iniziato il suo 21° Viaggio Apostolico Internazionale alla volta del Mynamar e del Bangladesh, dal 27 novembre al 2 dicembre. L’aereo, un A330 dell’Alitalia, è decollato dall’aeroporto internazionale di Roma-Fiumicino alle ore 22e10.

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Francesco, dopo aver salutato il personale, si è presentato alle 22.35 nel settore di coda dell’aereo dove viaggiano i giornalisti per un brevissimo saluto, vista l’ora tarda. 

Greg Burke
Santità buonasera o buonanotte!
Siamo sempre grati di averLa qui, oggi forse ancora di più, perché sono già le dieci e mezza passate [di sera]. Lei ha parlato di un messaggio di riconciliazione, di perdono, di pace. Stasera cerchiamo di darle un po’ di pace; facciamo le cose veloci, così Lei ha tempo per dormire. Grazie. Se Lei vuole dire qualcosa…

Papa Francesco
Buonanotte, e grazie tante per la compagnia. Grazie per il vostro lavoro che sempre semina tanto bene. Vi auguro un buon soggiorno. Dicono che è troppo caldo, mi spiace, ma almeno sia fruttuoso. Adesso vi saluto.

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Quindi è passato tra i giornalisti per salutarli personalmente uno ad uno, ma più velocemente del solito data l’ora tarda: il Papa è abituato a coricarsi abbastanza presto la sera. 
Il pontefice ha fatto gli auguri alla vaticanista dell’agenzia spagnola EFE, Cristina Cabrejas, che ieri ha compiuto gli anni, e ha firmato una copia del nuovo libro di Juan Vicente Boo, inviato del quotidiano iberico ABC, che ha raccolto “in pillole” i messaggi del Papa. 


Il direttore della Sala Stampa della Santa Sede, Greg Burke sottolinea che il Santo Padre porterà nei due Paesi asiatici un messaggio di riconciliazione, perdono e pace. Per il Cardinale Parolin, il Papa farà anche un appello al dialogo. Papa Francesco pronuncerà 11 discorsi e benedirà tra le altre cose a Yangon le prime pietre di 16 nuove chiese, del seminario e della nunziatura (i rapporti diplomatici sono stati allacciati solo nel maggio scorso). 
Osserva inoltre che quello del Papa in Myanmar sia un evento storico per il fatto stesso che si tratta del “primo viaggio di un Pontefice” nella ex Birmania. Mentre in Bangladesh Francesco sarà il terzo Papa a farvi visita dopo i viaggi di Giovanni Paolo II nell’86, e di Paolo VI nel 1970, quando la capitale Dhaka era ancora territorio del Pakistan.

Nel momento di lasciare il territorio italiano alla volta del Myanmar, Francesco ha fatto pervenire al Presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella, il consueto telegramma di saluti e benedizioni, ribadendo lo scopo di questo viaggio difficile: "Mi reco in Myanmar e in Bangladesh per incoraggiare le piccole ma ferventi comunità cattoliche e incontrare i credenti di diverse religioni".
Da parte sua, anche il Presidente della Repubblica ha ringraziato il Santo Padre del suo messaggio commentando: "Auspico che, dall'ascolto del suo messaggio universale, i governanti e le popolazioni che si accinge ad incontrare traggano ispirazione per adattare alle specifiche situazioni ed esigenze dei loro Paesi le sue parole di riconciliazione e di pace, a beneficio di un progresso politico, sociale ed economico rispettoso dell'uomo e dell'ambiente".

L’Airbus a330 dell’Alitalia con il Pontefice a bordo è atterrato a Yangon alle 13.20 locali, dopo una decina di ore di volo. Ancora a bordo dell’aereo. il Pontefice è stato salutato dal nunzio apostolico Paul Tschang In-Nam e dal capo del Protocollo.


Sceso dalla scaletta anteriore, Francesco è stato poi accolto da un ministro delegato del presidente della Repubblica e da alcuni vescovi del paese, guidati dal primo cardinale del Myanmar, il salesiano Charles Maung Bo, arcivescovo di Yangon.

I volti sorridenti di un coloratissimo gruppo di bambini in abiti tradizionali che sventolavano bandierine hanno accolto Francesco al suo arrivo in Myanmar. Al centro dell’attenzione mediatica mondiale per la prima visita di un Papa, il paese ha scelto di mostrare la sua parte migliore: una rappresentanza dei milioni di ragazzi che vivono in questa nazione antica, la cui storia si perde nella notte dei tempi, ma demograficamente giovanissima. Le bambine che hanno accolto il Pontefice avevano il viso adornato con la thanakha, una polvere ricavata dal legno usata per il trucco e per proteggersi dal sole che da queste parti scotta parecchio. I bambini indossavano il longyi, tipico indumento di cotone intrecciato intorno alla vita.


All’aeroporto la cerimonia di benvenuto si è svolta in forma semplice, senza discorsi ufficiali, con la presentazione delle delegazioni. Al termine Francesco è salito su una berlina blu diretto all’arcivescovado, dove risiede. Il palazzo, di architettura italiana, sorge alle spalle dalla cattedrale cattolica di Saint Mary e ospita anche la sede della Conferenza episcopale.
Fuori dall'aeroporto ad attendere il Papa migliaia di fedeli in festa e tantissime persone erano assiepate per le strade del tragitto, lungo il quale Francesco ha potuto vedere i primi scorci di questa terra.

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Francesco ha raggiunto la residenza dell’arcivescovo di Yangon e la sua giornata non prevede altri appuntamenti pubblici. Celebrerà la messa in privato nella cappella dell’arcivescovado. 




Anticipando i tempi (l'agenda lo prevedeva per domani), il Papa ha però incontrato nel pomeriggio il generale Min Aung Hlaing, il capo delle forze armate del Paese che controlla ancora i tre ministeri chiave di Difesa, Interni e Frontiere , insieme ai vertici militari birmani. 

L'incontro è stato suggerito al Papa dal cardinale Charles Maung Bo, arcivescovo di Yangon, nell'ambito di una "politica" di riconciliazione nazionale che coinvolga anche i militari fino a poco tempo fa al potere. Il colloquio (attorno alle 12.30 ora italiana) è durato circa un quarto d'ora. «Si è parlato della grande responsabilità delle autorità del paese in questo momento di transizione» ha riferito il portavoce vaticano Greg Burke. È poi seguito il consueto scambio dei doni.

Il resto della giornata sarà dedicato al riposo, anche per consentire al Papa di recuperare le energie dopo il lungo viaggio in notturna, in vista dell'intenso programma dei prossimi giorni.